27 agosto 2018 - 12:59

Social, la storia di Jacopo Lanza: «Ecco come sono diventato un meme»

La foto che lo riprende 16enne con una bandiera comunista è stata condivisa migliaia di volte su diverse pagine Facebook. «È una violenza, non hai controllo sulla tua immagine».

di Valerio Berra

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 "Ragazzo comunista". Bastano queste due parole, digitate su Google Immagini, per arrivare alla foto di un adolescente con una bandiera di Rifondazione Comunista e la faccia soddisfatta che guarda verso l'obiettivo. Quel ragazzo si chiama Jacopo Lanza e negli ultimi anni ha visto la sua foto, che risale a diversi anni fa, trasformarsi in un meme, una di quelle immagini corredate da scritte sagaci che viaggiano sui social network generando tonnellate di condivisioni. L'ultima volta è stata utilizzata dalla pagina Facebook Il fantastico mondo dei radical chic che a fine luglio l’ha pubblicata accompagnata da questo commento: «Difende Carlo Giuliani perché manifestava contro la globalizzazione. È a favore degli immigrati e spera in un mondo senza frontiere».

La foto: 16 anni, la falce e il martello

Quando è stata scattata quella foto Jacopo aveva 16 anni ed era iscritto ai Giovani Comunisti di Rifondazione. Ora ne ha 26, studia sociologia all'Università degli Studi di Torino, non fa più militanza politica e nemmeno si ricorda da dove arriva quell'immagine: «È difficile che fosse durante una manifestazione legata in qualche modo a Carlo Giuliani, a quei tempi ero troppo piccolo anche se condivido le idee del movimento no global che nel luglio del 2001 sfilava per le strade di Genova. Forse era a un corteo studentesco, a Milano o a Roma. In ogni caso non sono io ad averla pubblicata. Ma poco importa. Quell'immagine è stata scelta perché sono un simbolo». 

I precedenti, la pagina «Il superuovo»

Il fantastico mondo dei radical chicè una pagina da qualche migliaio di like ma quella stessa foto, con frasi diverse, è apparsa anche da altre parti. Nel gruppo Se mio figlio torna a casa vestito così lo mando in ortopedia, in Sinistra, cazzate e libertà e su Il Superuovo, una pagina satirica seguita da oltre 600mila utenti. «Quando succede - continua Jacopo - faccio uno screenshot e pubblico una risposta sul mio profilo Facebook personale. Contemporaneamente scrivo agli amministratori della pagina per farla rimuoverla. C'è senza dubbio un danno d'immagine. Ora non faccio più militanza politica ma mi infastidisce moltissimo che questa foto venga usata per fare propaganda su ideologie che non condivido. Voglio far capire che dietro a questa foto c'è una persona». A volte, dopo la segnalazione, la foto è stata rimossa, altre volte no. Nel caso della pagina Il Superuovo la foto è ancora lì, con tutte le sue 14mila reazioni.  

I commenti, insulti e minacce

L'esplosione si innesca quando il meme viene postato su pagine che strizzano l'occhio agli ambienti di estrema destra. «Le persone collegano le frasi che vengono scritte sull'immagine al mio volto, un meccanismo, ovviamente fasullo, che genera commenti feroci, di insulto personale». Oltre alle richieste fatte agli amministratori delle pagine, Jacopo ha anche segnalato la foto a Facebook ma non ha ottenuto risposte. «Non oso pensare cosa sarebbe successo se quei commentatori fossero arrivati direttamente a me. Ora sto pensando se muovermi con azioni legali ma prima devo capire se esistono delle leggi in grado di tutelarmi». Perché il problema non sono solo i commenti: «Quello che non sopporto è aver perso il controllo della mia immagine. Io avrei potuto cambiare posizioni politiche e trovare imbarazzante quella foto di me a 16 anni. È una violenza, la tua foto viene utilizzata da uno sconosciuto per fare quello gli pare». 

Le origini, Wikipedia e Giovanni Dall'Orto

Quando Jacopo aveva 16 anni Instagram non era ancora stato fondato e Facebook aveva appena iniziato la sua marcia trionfale per conquistare il mondo. Jacopo assicura di non aver mai postato quell'immagine nemmeno sulle bacheche che in quel periodo erano più popolari tra i giovani, come MySpace o i blog di Msn. E allora, da dove arriva quell'immagine? Facendo qualche ricerca sul web si scopre che la foto proviene dall'universo di Wikipedia, dove è stata caricata in una gallery del Gay Pride organizzato a Milano nel giugno del 2007. L'utente che ha inserito la foto nell'enciclopedia web si chiama Giovanni Dall'Orto, è uno scrittore e un attivista gay. Probabilmente non avrebbe mai pensato che condividendo quell'immagine avrebbe dato origine a un meme. «Ho caricato questo scatto su Wikimedia Commons, un archivio in cui vengono raccolti tutti i file multimediali legati a Wikipedia. Scopro adesso che è diventata un meme. Ovviamente questa immagine è stata utilizzata senza il mio consenso e senza rispettare la licenza che c'era sullo scatto, chi vuole pubblicarla dovrebbe citare fonte e autore». Ora il percorso per far sparire questa foto non solo è complesso ma potrebbe anche rivelarsi inutile. «Quando viene caricata un'immagine su Wikimedia Commmons, teoricamente quel file viene donato alla piattaforma. Per ritirare la donazione c'è bisogno di un motivo valido, con Jacopo potremmo quindi scrivere insieme a Wikimedia per chiedere la rimozione giustificandola come danno di immagine. In questo modo non comparirebbe più sulle ricerche Google. Anche se, chi l'ha già scaricata, ormai la conserva sul proprio computer».

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