10 aprile 2018 - 09:20

Gommoni super-veloci per migranti di «lusso». Forse trasportavano terroristi: 13 fermi

Smantellata un’organizzazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette

di Fulvio Fiano

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Italiani, tunisini e marocchini insieme in un’unica banda criminale che favoriva l’ingresso clandestino di migranti in Italia e contrabbandava sigarette. Con l’ombra di sospetti legami agli estremisti islamici. Un’operazione del Nucleo di polizia economica della guardia di finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha portato martedì mattina all’arresto di 13 persone tra il capoluogo, Marsala e Trapani. Perquisite anche le abitazioni degli appartenenti alla banda. Secondo le indagini a capo della associazione a delinquere c’erano dei pericolosi tunisini che per le traversate dal nord Africa usavano gommoni carenati con potenti motori fuoribordo ed esperti scafisti.

La rotta

La tratta prediletta era quella tra la provincia tunisina di Nabeul e Trapani, percorsa in meno di 4 ore. E questo grazie anche al numero limitato di passeggeri per singolo viaggio, dalle 10 alle 15 persone, con costi pro-capite tra i 3000 e i 5000 € a testa. Sulle stesse imbarcazioni viaggiavano le sigarette di contrabbando, dirette al mercato nero di Palermo, ma non solo. La rete era ben strutturata grazie ai «basisti» italiani e fruttava tra i 30 e i 70 mila euro a viaggio.Per la conduzione del lucroso traffico, che poteva fruttare complessivamente tra i 30.000 e i 70.000 euro a viaggio. Ai passeggeri clandestini veniva fornito un servizio di accoglienza e trasposto una volta sbarcati, tanto che gli immigrati venivano rivestiti di tutto punto così da raggiungere le destinazioni indicate senza dare nell’occhio, tramite apposito bus navetta. Quanto alle sigarette di contrabbando, era una donna italiana a provvedere allo smistamento nella rete di commercio illegale.

Terrorismo

Non bastasse, le indagini hanno svelato anche i contatti e la partecipazione ai traffici di alcuni soggetti legati all’estremismo islamico, che sui social media non nascondevano le loro simpatie per la jihad. In una conversazione intercettata tra il promotore dell’organizzazione e uno dei sodali, quest’ultimo rivelava l’intenzione di recarsi in Francia per compiere «azioni pericolose» dalle quali, diceva, che avrebbe potuto «non fare ritorno». Tanto da invitare l’uomo all’altro capo del telefono a pregare per lui. Ricostruire nel dettaglio ruoli e responsabilità (adescamento dei passeggeri, preparazione delle navi, logistica) per almeno tre traversate, anche grazie alla stretta cooperazione tra gli investigatori e il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, che ha fotografato dall’alto i viaggi mentre avvenivano e riuscendo in un caso a bloccare appena sbarcate 19 persone e un carico da 4 quintali di sigarette, per lo più di marche estere come Pine Blue e Business Royal, 3 euro a pacchetto, con guadagni per oltre 17 mila euro su ogni quintale.

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