L’auditorium Conciliazione era stracolmo sabato sera. Fan di diverse generazioni hanno riempito l’enorme sala per assistere al ritorno in Italia degli America, storica band degli anni Settanta. Gerry Beckley e Dewey Bunnell (il terzo membro, Dan Peek, è scomparso anni fa), si sono conosciuti al liceo nella Londra di fine anni ’60. Hanno scritto alcune delle pagine più armoniose del rock e dopo oltre quaranta anni, continuano a fare musica insieme, girando il mondo ed entusiasmando il pubblico con il loro suono senza tempo.
Salgono sul palco e dopo la intro Miniature, mentre sul maxischermo alle spalle del palco scorrono alcune immagini storiche della band, ecco Tin Man e poi You can do Magic e via via tutte le loro hit mondiali riconoscibili al primo accordo A horse with no name, Ventura highway, I need you, Don’t cross the river, Lonely People e Sister Golden Hair, che entusiasmano il pubblico. «Penso che gli ingredienti del sound degli America siano i fondamentali di base che si traducono a livello internazionale - commenta Gerry Beckley - Gli italiani sono grandi fan della musica da ballo, ma amano anche le ballate, sono romantici nel cuore, è la stessa cosa in Estremo Oriente, molte volte in questi paesi, vediamo gente che canta e loro non sanno davvero cosa significano le parole, la musica è veramente la lingua internazionale». Dopo la tappa romana l’America Italy Tour della band inglese, sarà a Bologna e Milano.