4 gennaio 2019 - 12:14

Lello Arena: qualità della vita peggiorata a causa dei falsi "nobili" che ci circondano

L'attore in scena al Teatro Eliseo con la commedia «Miseria e nobiltà» fino a domenica 20. «Quando ti chiedono d'interpretare Felice Sciosciammocca bisognerebbe dire di no: è una macchina straordinaria di teatro comico piena d'insidie»

di Max Pucciariello

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«Quando ti chiedono d'interpretare il ruolo di Felice Sciosciammocca, bisognerebbe dire di no, perché è una macchina straordinaria di teatro comico piena d'insidie. Soprattutto per i precedenti illustri ed insuperabili come Totò, che lo interpretò al cinema, e Edoardo De Filippo». Racconta Lello Arena, nel suo camerino, immediatamente dopo la replica di giovedì 3 gennaio della commedia "Miseria e nobiltà" in scena al Teatro Eliseo fino a domenica 20.

«Non ci resta che... ridere»

È tra le più celebri e più rappresentate commedie di Eduardo Scarpetta. Scritta nel 1887, resta nell’immaginario collettivo non solo per le molteplici interpretazioni a teatro ma anche per le successive trasposizioni cinematografiche, come appunto quella del 1954 di Mario Mattioli interpretata da Totò e da Sofia Loren: un classico della commedia napoletana. «Oggi viviamo in una condizione di grande disagio, di grande povertà -spiega Lello Arena - spesso spinti, come i personaggi della commedia, dall'indigenza e dalla grande paura di un futuro incerto. La qualità delle nostre vite è peggiorata a causa dei tanti falsi "nobili" che ci circondano». In scena con l'attore napoletano ci sono Maria Bolignano, Tonino Taiuti, Giorgia Trasselli e Raffaele Ausiello, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Alfonso Dolgetta, Sara Esposito, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabio Rossi, Fabrizio Vona. La regia è di Luciano Melchionna. «In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che... ridere», conclude Arena.

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