San Benedetto, sesso e stregoneria
Aguzzino condannato ​a 8 anni

San Benedetto, sesso e stregoneria Aguzzino condannato a 8 anni
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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 18:10
SAN BENEDETTO - Fatta venire in Italia, costretta a prostituirsi e cedere i soldi dell’attività di meretricio al suo sfruttatore. Abusata sessualmente. Picchiata e minacciata attraverso la pratica di riti della stregoneria. Sono i contorni della storia che hanno dato vita all’inchiesta aperta dalla Dda di Ancona contro un 28enne nigeriano, arrestato dalla polizia nel dicembre 2017 dopo la denuncia sporta dalla sua vittima, riuscita a scappare dalla dimora dove viveva il suo aguzzino. L’uomo, recluso nel carcere di Pesaro, ieri mattina è stato condannato dal gup Paola Moscaroli a scontare otto anni di reclusione. Era accusato di violenza sessuale, lesioni personali e tratta di essere umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Un reato, quest’ultimo, che ha fatto spostare per competenza il procedimento nel capoluogo dorico, dove ha sede la procura distrettuale.  A far partire le indagini, a novembre 2017, era stata la denuncia della nigeriana. Davanti ai poliziotti del commissariato di San Benedetto aveva raccontato del periodo passato a “prendere ordini” dal 28enne, a partire dall’imposizione dell’attività di squillo una volta arrivata nelle Marche dalla Nigeria, dove la ragazza aveva lasciato tutta la sua famiglia, tra cui due figli piccoli. Stando a quanto emerso, per costringerla a vendere il proprio corpo, l’imputato l’aveva sottoposta a pratiche “juju”, molto temute da alcune popolazioni africane perché legate alla stregoneria.
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