L'ex Lancisi non trova pace Torna l'hotel dei clochard

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Sabato 4 Agosto 2018, 05:04
IL REPORTAGE
ANCONA Si sono organizzati con una pedana e una corda per trovare un nascondiglio. I clochard acrobati si sono arrampicati fino al secondo piano, hanno sfondato una porta e poi hanno ricavato un giaciglio in cui trascorrere la notte, dimostrandosi più forti di ogni protezione e blindatura. Non c'è pace per l'ex Lancisi, uno dei tanti edifici fantasma di cui è costellato il capoluogo. L'orologio è fermo a quindici anni fa, quando il trasferimento a Torrette ha svuotato di significato l'ospedale di via Baccarani, un tempo eccellenza e punto di riferimento per l'Italia centrale, trasformandolo in un luogo tetro, simbolo di abbandono e mala-politica.
Il buco nero di Borgo Rodi
Un buco nero nel quartiere residenziale di Borgo Rodi, dove la gente fatica ad abituarsi al degrado di quello che fino al secolo scorso era un vanto per tutta la regione. Così, non si può fare a meno di affacciarsi e osservare la desolazione di quel palazzone grigio coperto da escrementi e rifiuti, preso d'assalto da sbandati e animali randagi. Possibile - si chiedono i residenti - che in tutti questi anni non si sia fatto niente per l'ex Lancisi? Ha perso le speranze Franca Banchetti che abita in un appartamento all'ultimo piano di via Baccarani e ogni mattina, quando apre le finestre, si imbatte in quello spettacolo vergognoso. «Non riesco a capire perché il Comune continui a spendere soldi per tagliare l'erba e i rami, quando poi l'azienda incaricata li accatasta e li lascia lì - dice -. Perché non li portano via? A che serve se poi non si provvede alla pulizia del piazzale? Così facendo c'è più immondizia di prima».
Gli sfalci beffa restano lì
Degrado attira degrado, si sa. E agli sfalci-beffa si aggiunge l'assalto degli sbandati, tornati ad occupare corridoi, uffici e stanze che un tempo ospitavano i pazienti. «E' stata mia figlia ad accorgersi che qualcuno era entrato - aggiunge la signora Banchetti -. Poiché in passato lì dentro ci dormivano decine di abusivi, hanno deciso di murare ogni entrata al piano terra. Il problema è che qualcuno si è organizzato e ha pensato bene di collocare una pedana sotto le finestre per issarsi con una corda al secondo piano. Abbiamo notato una porticina sfondata, così abbiamo chiamato la polizia. Non so se siano entrati per rubare o per bivaccare, all'inizio addirittura pensavamo fosse qualche operaio. Ora il varco è stato chiuso con il pannello in vetroresina rimesso al suo posto, ma non la trovo una soluzione intelligente: chi vuole può tornare ed entrare liberamente. Mi sembra assurdo che da quindici anni dobbiamo convivere con questo squallore. Sarebbe già sufficiente eliminare il guano e i rami accatastati, che attirano i topi. Leggo di tanti progetti per immobili abbandonati, ma perché non si fa nulla per l'ex Lancisi?».
La petizione per la Rsa
Resta in freezer l'idea di farne una Residenza sanitaria assistita, su proposta di 1500 anconetani che anni fa avevano promosso una petizione. Dall'agosto 2003, quando avvenne il trasloco del polo cardiochirurgico a Torrette, per tre lustri si è atteso invano che il vecchio ospedale venisse immesso nel mercato immobiliare. Serviva una variante urbanistica che è stata approvata soltanto nel maggio 2015 quando il Consiglio comunale ha firmato l'atto che consente tutti gli usi, sanitari e non, anche per residenze e uffici. Però manca un progetto vero e proprio, anche se recentemente l'Azienda Ospedali Riuniti ha deciso di affidare all'Agenzia delle Entrate l'incarico di redigere una perizia sull'intero plesso di via Baccarani, per definirne il valore in vista di una messa all'asta. Non resta che aspettare. In fondo, sono passati solo quindici anni.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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