Vandali e giovani ubriachi Non c'è pace per gli chalet

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Domenica 15 Luglio 2018, 05:04
L'ALLARME
FERMO Senza pace gli chalet della costa fermana in preda ai raid notturni. Praticamente quasi tutti i balneari, prima o poi, hanno fatto i conti con furti e vandalismi. Sotto assedio Porto San Giorgio in questi giorni, prima era stata la volta di Lido di Fermo e prima ancora era toccato a Porto Sant'Elpidio. E' un continuo. Non si dormono sonni tranquilli sulle spiagge di notte perché suonano i sistemi di allarme a tutte le ore e i balordi non si limitano a sfondare vetrate e danneggiare infissi per rubare anche solo spiccioli e bottiglie di vino. Si divertono a vandalizzare sdraie e ombrelloni.
Settore in difficoltà
Tutto contribuisce a infiacchire un settore in difficoltà per i tanti problemi tra crisi, erosione, direttiva europea sulle concessioni demaniali. Difficoltà alle quali si aggiungono vandali e ladri. E quasi ogni mattina è una conta dei danni a intermittenza. Qualcuno si attrezza con il guardiano notturno, altri vorrebbero portare l'illuminazione pubblica in spiaggia, altri ancora puntano al controllo di vicinato per gli chalet ma quasi tutti chiedono di interdire la spiaggia da mezzanotte alle 5 del mattino come prevede la legge.
Il problema esiste
Rodolfo Ragaglia dello stabilimento Vela a Porto San Giorgio dice: «Il problema esiste da sempre e peggiora di anno in anno - e aggiunge - ma vorrei puntare l'attenzione sul fenomeno dei ragazzini che si ubriacano sempre, anche ieri notte. Ogni mattina troviamo in spiaggia contenitori vuoti di superalcolici. Non ci stupiamo dei vandalismi, dovendo constatare di quanti ragazzini ci sono senza famiglia. Mi chiedo come faccia un genitore a non accorgersi che il figlio non rientra a casa, si ubriaca e resta a dormire in spiaggia la notte. Su questo dovremmo riflettere».
Lido di Fermo
A Lido di Fermo Andrea Moretti dello chalet Kinghino è tranquillo: «Non vedo tutto questo allarme riferisce ma non chiudo mai tardi e potrei non accorgermi di quello che avviene durante le ore piccole». Luigi Sandroni dello chalet Malù dice che dopo il primo vetro spaccato ha messo in atto un sistema semplice ma funzionale contro i raid: «Abbiamo messo le spranghe di ferro all'interno del locale e così nessuno riesce più a sfondare le vetrate, comunque incrociamo le dita». A Porto Sant'Elpidio Gianluca Smerilli dice che «Il sistema di allarme suona tutte le sere - quindi - non possiamo certo stare tranquilli».
Chalet tutti battezzati
Nicola Florio dello chalet Minù spiega che «I problemi sono sempre gli stessi e sembrano irrisolvibili, praticamente tutti gli stabilimenti sono stati battezzati, oramai è una sorta di pizzo che paghiamo alla microcriminalità fatta di tossicodipendenza e alcolizzati. E sperando sempre che non arrivino pure i professionisti del crimine, altrimenti si chiude». Anche Gianvittorio Marozzi della Playa Dorada ritiene che il problema siano «I soliti sbandati che sono in giro e sono sempre troppi - e afferma - ma grazie a Dio, per adesso, da noi non sono venuti». Cinzia Brunelli dello chalet Salè ha una tecnica «Raid notturni non ne abbiamo subiti spiega - ma lascio sempre tutte le luci del locale accese di notte, così si vede bene tutto il locale dall'esterno. E dopo la chiusura ripasso più volte prima dell'alba per controllare. Il problema a Porto Sant'Elpidio è che i controlli notturni si concentrano sulla statale, per contrastare la prostituzione, così il lungomare è penalizzato, soprattutto a sud».
Sonia Amaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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