Tavullia, s'è spento don Cesare, parroco
che suonava le campane per Vale Rossi

Tavullia, s'è spento don Cesare, parroco che suonava le campane per Vale Rossi
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Venerdì 6 Luglio 2018, 03:55
TAVULLIA - Le campane, domani, suoneranno solo per lui. Don Cesare Stefani, storico parroco di Tavullia, è passato a miglior vita. Era nato nel 1921 a Candelara, penultimo di 8 figli, la madre sorella del canonico della Cattedrale di Pesaro don Enrico Vichi che, fin fa bambino, lo ha educato a una vita di chiesa durata poi 65 anni, di cui 55 vissuti a Tavullia.
Un attaccamento alla maglia, mutuando un termine sportivo, che non conosce eguali. Un attaccamento simile a quello che don Cesare, poi diventato monsignore, ha sempre avuto per Valentino. E non solo per le celebri scampanate che, puntualmente, faceva quando Rossi vinceva a raffica in giro per il mondo. Don Cesare, all’interno della sacrestia della Chiesa di San Lorenzo Martire, aveva allestito un vero e proprio “tempio” dedicato a Vale, con foto e immagini lampeggianti. E nessuno si scandalizzava quando la messa veniva leggermente anticipata o posticipata per seguire il campione in Tv. Valentino, per i 90 anni di don Cesare, non a caso gli regalò un maxi televisore: per vederlo meglio in gara.
 
«L’amministrazione intera porge le più sentite condoglianze alla famiglia di don Cesare per questa grave perdita. Domani le campane di Tavullia suoneranno solo per lui» sono le parole del sindaco Francesca Paolucci che interpretato il cordoglio di un’intera comunità. Il rosario si terrà stasera alle 19.30, mentre il funerale verrà officiato domani alle 10 nella chiesa di Tavullia, la sua casa. «Persona di cui abbiamo conosciuto le sue qualità e la sua forza e che vivrà sempre nelle nostre preghiere» ha commentato l’assessore allo sport di Tavullia Patrizio Federici. A causa della triste notizia che ha colpito l’intera comunità è stato annullato il primo appuntamento della Notte Rosa che si doveva stasera alle 21 in piazza Gnassi.
Don Cesare Stefani era diventato parroco di Tavullia il 20 ottobre 1963. Dopo aver fatto 4 anni di elementari all’Apsella entrò in seminario un anno prima, a 9 anni, anche perché all’Apsella, all’epoca, non c’era la quinta elementare. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1945. Divenne cappellano a Tavullia dal 1945 al 1950 dove, con la sua moto 147 Benelli andava a celebrare la messa nella frazione di Pirano. Dopo essere stato parroco di Granarola è arrivato il passaggio, definitivo, in quella Tavullia dove, da bambino, per la festa di San Pio, suo madre aveva chiesto la grazia di un figlio sacerdote. «Non mi sarei mai immaginato che Tavullia avrebbe avuto una tale crescita - raccontò in occasione della festa dei suoi 50 anni di servizio -. Allora era un paese povero e piccolo, oggi è molto cambiato e secondo me la presenza di Valentino ha dato un grande impulso. Ho avuto la fortuna di avere vicino a me Don Ferruccio Palazzi che mi ha sempre aiutato. Ora con Don Giuseppe Signoretti formiamo una squadra molto affiatata».
In questi anni ha sostenuto tutte le attività parrocchiali, tra cui il Carnevale dei Ragazzi, la «Via Crucis», il «Presepe Artistico» in movimento e naturalmente la festa di S. Pio Martire. Stretto, strettissimo, il suo rapporto con Rossi conosciuto per la prima Comunione quando era ancora semplicemente Valentino e lui, prete di paese, in auto, lo andava a prendere a casa per fare catechismo.
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