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Dal “vangelo” secondo Tansi, scenari e danni dell’allerta meteo gialla

Il 17 novembre del 2017 la Giunta regionale della Calabria ha deliberato le direttive del sistema di allertamento regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulico in Calabria. Fortemente voluto dal capo della protezione civile Calabria, Carlo Tansi e sottoscritto, nella forma e nella sostanza, dal governatore Mario Oliverio. Il “vangelo” per i comuni, così

Dal “vangelo” secondo Tansi, scenari e danni dell’allerta meteo gialla

Il 17 novembre del 2017 la Giunta regionale della Calabria ha deliberato le direttive del sistema di allertamento regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulico in Calabria. Fortemente voluto dal capo della protezione civile Calabria, Carlo Tansi e sottoscritto, nella forma e nella sostanza, dal governatore Mario Oliverio.

Il “vangelo” per i comuni, così lo ha definito lo stesso Tansi, è al centro della polemica dopo la tragedia avvenuta nelle gole del Raganello. Nella delibera, che tutti i comuni devono osservare, vi sono gli scenari di evento, gli effetti e i danni dei vari livelli di allerta meteo. Quello che interessa a noi è il colore giallo.

Nei giorni precedenti alla tragedia, avvenuta lunedì scorso, la Prociv aveva inviato un messaggio testuale, e tramite Pec, sulle previsioni meteorologiche in tutte le zone della Calabria. Messaggio arrivato, dunque, a tutti i sindaci del Parco Nazionale del Pollino. Come abbiamo scritto in altri servizi, la Prociv aveva segnalato l’allerta meteo gialla, ma alla fine dell’sms, vi era la dicitura “nessuna criticità”.

Carlo Tansi, responsabile protezione civile Calabria

SCENARI ED EFFETTI. Nella tabella riguardante l’allerta gialla vi è scritto che «si possono veri care fenomeni localizzati di (…) innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, coninondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, ecc.)». Lunedì scorso a monte del torrente Raganello si è scatenata una bomba d’acqua che ha aumentato il livello del fiume di circa due metri. Onde anomale che hanno ucciso gli escursionisti. Era possibile prevedere questo evento metereologico eccezionale in una zona specifica del territorio? No, probabilmente.

Quali sono gli effetti e danni indicati nel “vangelo”? Ecco cosa c’è scritto: «Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane per cause incidentali», ovvero ciò che è successo nelle gole del Raganello. E ancora: «Danni ad infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane e colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque». Dal punto di vista idraulico, invece, «si possono veri care fenomeni localizzati di  incremento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, generalmente contenuti all’interno dell’alveo. Anche in assenza di precipitazioni,il transito dei dei flussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità». Mentre gli scenari idrogeologici per temporali si possono verificare «con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti».

MUSMANNO. L’assessore regionale ai Trasporti, Roberto Musmanno, intercettato lunedì scorso nella piazza principale di Civita da Cosenza Channel, aveva dichiarato: «La protezione civile fa bene a segnalare l’allerta meteo, ma per quel che riguarda il caso in questione, non era un’allerta meteo specifica, da localizzare nella zona del Pollino, ma aveva un’estensione di carattere regionale. Quello giallo, secondo quanto risulta, non presentava alcuna criticità».

I soccorsi lungo il torrente Raganello (ph Alvaro)

«Pensare che ci sia una attenzione – aveva aggiunto Musmanno – che potesse consentire di prevenire un fenomeno meteorologico così puntuale, e tra l’altro verificatosi a San Lorenzo Bellizzi, è la più grossa amarezza. A posteriori si possono pensare sistemi di video sorveglianza, certo è che nessuno, io ad esempio anche da cittadino, immaginava quanto fosse pericoloso attraversare il Raganello». In realtà, la maggior parte delle escursioni erano fatte senza alcuna guida esperta. E gli accessi, in tal senso, sono distribuiti su quattro comuni: Civita, San Lorenzo Bellizzi, Francavilla Marittima e Cerchiara. 

«Purtroppo oggi abbiamo la percezione di una situazione di pericolo estremo, non vorrei dilungarmi su questo aspetto, perché la magistratura farà le sue valutazioni». Infine, Musmanno aveva “ammonito” coloro i quali avevano messo le mani avanti sulle comunicazioni inviate ai comuni: «Quando parliamo di imprudenza dobbiamo essere molto prudenti, perché le guide e le persone che si sono avventurate, credo non avessero alcuna percezione dei pericoli nel torrente Raganello». (Antonio Alizzi)

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