Il sottosegretario Sibilia a Cosenza: ‘Più Stato in Calabria’ – CON VIDEO
Stamattina incontro in Prefettura
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«È sconcertante il dato che ci conferma che la Calabria ha il triste record dei Comuni sciolti per mafia, ma il nostro obiettivo è quello che non ce ne siano più – ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia in visita oggi a Cosenza. Oggi – continua – la mia presenza qui è per lanciare un messaggio chiaro: “Lo Stato c’è ed è vicino a questi territori. C’è una particolare attenzione alla sicurezza ed entro la fine dell’anno arriveranno nuove risorse di polizia sul territorio anche perché la nostra attenzione su questo aspetto è massima. Vorrei poter dire che mi piacerebbe immaginare un Piano Marshall per la Calabria, non vorrei aumentare a dismisura le forze dell’ordine, ma vorrei un esercito “culturale”, con molti progetti di questo tipo, attivando dei protocolli seri e partendo dalla cultura. Lo Stato deve anche essere più celere nel ricollocare i beni sottratti alle mafie, e la nostra vuole essere un’inversione totale di tendenza».
Il sottosegretario ha poi affrontato il problema dell’immigrazione. «Purtroppo l’accoglienza è stata trattata come un business e questo governo si è posto l’obiettivo di ridurre a zero quella che è la speculazione». Ed ha precisato che la vicenda di Riace, dove il sindaco ha scelto di fare lo sciopero della fame per protestare contro la mancata assegnazione di fondi per i progetti sull’immigrazione, «è un problema di natura economica e non si può fare quello che si era immaginato. Non possiamo continuare a finanziare a pioggia senza avere dei riscontri adeguati – ha detto ancora Sibilia – stiamo riducendo il contributo giornaliero per gli immigrati e grazie alle prefetture risparmieremo soldi pubblici». Il sottosegretario ha anche aggiunto che l’hot-spot per il collocamento di immigrati a Corigliano Calabro «non si farà».
Inevitabile un accenno alla vicenda della processione della Madonna della Neve fermata dai carabinieri a Zungri per la presenza del boss Giuseppe Accorinti. «La vicenda di Zungri fa capire che una comunità, quando si stringe alle forze dell’ordine e con il coinvolgimento della Chiesa, da un messaggio chiaro: quando si è uniti chi è che deve fare un passo indietro è la criminalità organizzata. Significa molto – ha continuato Sibilia – ed è un segnale importante. La presenza mia qui e del ministro Lezzi oggi a Gioia Tauro – ha concluso Sibilia – vuol dire che ci teniamo moltissimo che la Calabria sia il fiore all’occhiello del Paese».
Foto di Francesco Greco
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