26-03-2019 ore 14:19 | Cronaca - Crema
di Giovanni Cremonesi

Crema. Comunità senegalese, delegazione in Comune: 'futuro di pace e integrazione'

Ieri i rappresentanti dell’Associazione senegalese cremasca, presieduta da Diop Moussa, insieme alla deputata all'Assemblea nazionale del Senegal, Mame Diarra Fam, hanno fatto visita al sindaco di Crema Stefania Bonaldi, per esprimere ufficialmente "la loro solidarietà a tutte le famiglie e all’intera popolazione cremasca e italiana in merito alla vicenda del bus dirottato a san Donato". Il sindaco ha sottolineato come quella senegalese sia “una comunità di persone che condivide la vita di Crema. Non ho alcun dubbio che siate e possiate sempre più essere un’occasione di dialogo. Credo fortemente che il nostro compito ora sia unire le forze per sconfiggere il pregiudizio”.

Un futuro migliore per i nostri bambini”
La delegazione ha consegnato al primo cittadino una lettera: “tutti i giorni ci alziamo con voi, portiamo i nostri figli a scuola con i vostri e lavoriamo al vostro fianco. Quello che auspichiamo è un futuro migliore per i nostri bambini, esattamente come lo vuole qualsiasi genitore italiano. Ci teniamo a rimarcare la volontà e il desiderio di una integrazione culturale, lontana da questi episodi, fatta invece di rispetto reciproco e piena collaborazione. Il giorno stesso dell’attentato, la comunità senegalese della Lombardia aveva parlato di questi ragazzi come di eroi, alcuni dei quali ragazzi di origine africana che speriamo presto possano essere cittadini del paese in cui abitano. È difficile dire in modo migliore di questo come sia proprio la convivenza la migliore arma contro chi semina odio. Ringraziamo questi giovanissimi e speriamo in loro, perché sapranno guardare là dove le nostre generazioni non sono state capaci di guardare”.
 

Integrazione fra diverse culture
Durante l'incontro la delegazione ha espresso il desiderio di incontrare gli alunni e le loro famiglie. “Non vogliamo limitarci a chiedere scusa, come comunità senegalese, a tutti i genitori e ai bambini, vorremmo anche raccontare la bellezza della nostra cultura, di un paese solidale e tollerante, musulmano al 97% e che per 40 anni ha avuto un presidente cattolico; siamo un popolo che crede nella coerenza tra comportamento e preghiera e ha un grande rispetto per la natura. Ci piacerebbe parlare con questi ragazzi e fare la nostra parte per isolare il comportamento folle di un singolo e non far combaciare una persona di colore con il senso di pericolo”.

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