Cronaca

Don Pier Codazzi è il nuovo direttore della Caritas Cremonese

E’ don Pier Codazzi il nuovo direttore della Caritas Cremonese, che prenderà il posto di don Antonio Pezzetti, il quale conclude questo suo incarico dopo 25 anni. Ad annunciarlo è lo stesso vescovo, Antonio, sul sito della Diocesi, dove ricorda che “La caritas cremonese è un frutto evidente dell’attenzione della Chiesa alle tante forme del servizio, della solidarietà e della prossimità, per incarnare il Vangelo, per dare coerenza pratica alla fede creduta e celebrata”.

Questo potrebbe essere il preludio di una riorganizzazione di ampio respiro in Diocesi a Cremona, e in particolare si parla di realizzare un’unica unità pastorale tra le parrocchie del Maristella (che finora è stata parrocchia di don Pier Codazzi), di Borgo Loreto e di San Bernardo.

Il grande lavoro che la Caritas ha messo in campo in questi anni, scrive il vescovo, si deve “ai pastori e ai credenti, agli operatori e ai volontari che, in diversi tempi e modi, hanno dato volto all’amore di Dio, costruendo una rete di opere e servizi, di cui tutta la collettività deve essere consapevole e grata. Se da un lato si è spesso parlato degli sforzi per rispondere alle recenti emergenze migranti, non dobbiamo dimenticare quanto ogni giorno viene fatto per venire incontro a tante altre necessità: famiglie in difficoltà, italiane e non; poveri e senza fissa dimora; tossicodipendenti uomini e donne, anche con bambini; detenuti; minori non accompagnati; ragazze madri; malati di Aids; e tante altre condizioni e vicende, senza distinzione di nazionalità, religione, ecc. Si tratta di un impegno sistematico, volto anche a promuovere il coinvolgimento attivo delle persone, creando opportunità di lavoro, educando al riscatto sociale, all’integrazione, alla promozione della persona. Forse una goccia nell’oceano, ma una goccia che ha dissetato tanti”.

“Negli ultimi 25 anni, ciò è stato possibile grazie a una vasta “famiglia” di operatori e volontari, che hanno avuto nel Direttore della Caritas diocesana, don Antonio Pezzetti, l’indiscusso punto di riferimento, e soprattutto un modello di dedizione, un vero padre. Il vescovo si fa convinto portavoce dell’ammirazione e della gratitudine della comunità ecclesiale per l’instancabile opera di servizio, discreto ed efficace, svolta da don Antonio, mentre pensa a lui per altri incarichi in diocesi, in cui valorizzare ancora il suo bagaglio e soprattutto la sua sensibilità. Senza dimenticare i ripetuti attestati di apprezzamento da parte delle Istituzioni e della comunità civile, per un’opera che spesso è risultata di decisiva supplenza, oltre che di profezia.

Oggi, pertanto, comunico alla diocesi che – a partire dal prossimo ottobre – il nuovo direttore della Caritas diocesana sarà don Pier Luigi Codazzi, che pertanto lascerà la parrocchia dell’Immacolata Concezione (Maristella, Cremona). Ringrazio don Pier per la disponibilità, tutt’altro che scontata, a subentrare in un compito così complesso e delicato, che gli affido tenendo conto della competenza anche da lui acquisita in questi anni nel campo del disagio sociale e della creazione di risposte adeguate ai bisogni emergenti nel territorio.

Questo avvicendamento viene annunciato con diversi mesi di anticipo, per mettere tutti in condizione di facilitare gradualmente il necessario passaggio di consegne, in modo da custodire nella continuità l’enorme patrimonio di esperienze positive che la Caritas ha in seno, dialogando coi vari soggetti coinvolti ed individuando con prudenza i passi da compiere in futuro. Io stesso, personalmente e attraverso i miei più diretti collaboratori, parteciperò a questa marcia di avvicinamento, assicurando la massima attenzione ai diversi aspetti da non trascurare.

“E’ in gioco l’ulteriore sviluppo del nostro impegno caritativo, e mai l’arretramento davanti alle sfide che questo tempo del nostro vivere sociale ci impone, anche drammaticamente” conclude il Vescovo. “Poiché la carità fiorisce nel cuore dei credenti per impulso dello Spirito di Dio, chiedo a tutte le comunità e a tutti i fedeli di sostenere con la propria preghiera queste scelte, dando insieme testimonianza di quanto è feconda la comunione ecclesiale. S.Omobono, cui guardiamo come modello sempre vivo di dedizione concreta ai fratelli, ci assicuri la benedizione di Dio“.

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