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06 Ottobre 2018 - 08:20
Presentato ieri a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, il bilancio sociale dell’Inps del Piemonte riferito all’anno 2017 mostra un territorio sempre più vecchio e sempre meno numeroso, dove nemmeno i fenomeni migratori sembrano riuscire a compensare un vistoso calo delle nascite.
Consultando il rapporto, infatti, emerge come l’anno passato la popolazione residente in Piemonte si sia attestata a 4 milioni e 375mila unità, con una diminuzione di oltre 16.600 unità rispetto alla fine del 2016. Un calo che, si evince dal rapporto, conferma l’inversione di tendenza osservata per la prima volta nel 2014, dopo circa quindici anni di continua crescita della popolazione dovuta alle intense migrazioni.
«Si può senz’altro sottolineare - viene spiegato nel documento - che la diminuzione è dovuta sostanzialmente al saldo fortemente negativo fra nascite e morti (-22711 unità), mentre il saldo migratorio è decisamente positivo (+6.050 unità) segnalando la continua espansione dell’immigrazione che, tuttavia, non riesce ad arginare l’impoverimento demografico dovuto al saldo naturale».
Le nascite infatti, che l’anno passato sono state pari a 30.830 unità, sono costante diminuzione dal 2008, anno in cui si era raggiunto l’apice di un periodo di ripresa della natalità in concomitanza con l’afflusso migratorio intenso soprattutto dall’estero, e raggiungono il minimo storico se si analizza il dato dal 1999. Il numero relativo ai decessi del 2017 si attesta a 53.541 ed eguaglia il dato eccezionale di 53.599 decessi avuti nel 2015. Il saldo migratorio dall’estero mostra il saldo ancora una volta positivo di 6.050 unità, seppure in continua flessione rispetto agli anni precedenti (7.532 nel 2016, 7.977 nel 2015, 8.273 nel 2014 e 11.228 nel 2013).
Una popolazione più anziana, di fatto, significa più pensioni da erogare. L’anno scorso, in Piemonte, erano in pagamento da parte dell’Inps 1.667.042 pensioni complessive, delle quali 1.491.151 della gestione privata e 175.891 della gestione pubblica. Un tema, quello delle pensioni, che in questi ultimi mesi occupa il dibattito pubblico in particolare in un’ottica di riforma. In questo contesto, secondo l’Inps Piemonte, «è necessario che le scelte che si stanno facendo e si faranno sulle pensioni, nei prossimi anni, non perdano mai di vista che senza la ripresa economica nel Paese, senza un sistema pensionistico più giusto, senza il contributo di chi oggi si sottrae alle regole per vivere nel sommerso, avremo, fra cinquant’anni, solo un’Italia più vecchia, più povera, ed ancora più in difficoltà nel finanziare il proprio sistema previdenziale».
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