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L’affare del gas Multiservizi – Estra
M5S: «Investimenti in borsa
con la società idrica»

IL COMMENTO – In ballo 43 milioni di quote azionarie, la gestione delle reti di distribuzione del gas e la partecipazione nel colosso toscano dell'energia, prossimo alla quotazione sui mercati azionari. I pentastellati: “Perché Prometeo non è stata messa a gara pubblica, quanti milioni avremo potuto incassare?”

Lo schema delle partecipazioni tracciate dalla società di revisione Audit Smart Alliances, chiamata da Multiservizi a dare il suo pareredi congruità finanziaria

 

Affare del gas, l’operazione finanziaria delle multiutility pubbliche fa discutere. Lunedì al voto del Consiglio comunale arriverà l’atto di indirizzo per dare il via libera alla vendita del 55% di Edma (la società creata per gestire le reti del gas) ai toscani di Estra. In cambio, Multiservizi entrerà in possesso di una partecipazione valutata nel valore di oltre 43 milioni pari al 10% del colosso dell’energia del centro Italia. Estra a sua volta aveva già rilevato la società comunale di vendita del gas, Prometeo, tramite la propria partecipata Estra Energia. Un rompicapo di partecipazioni di società pubbliche sulla cui opportunità ha sollevato i dubbi il capogruppo M5S Andrea Quattrini. Dal consigliere comunale Quattrini riceviamo:

“Abbiamo provato a leggere le carte dell’operazione Multiservizi – Estra che ci hanno consegnato solo pochi giorni fa e che contengono una serie di operazioni di scissioni, fusioni, passaggi di quote, fitti di rami d’azienda e chi più ne ha più ne metta, tali da rendere più semplice qualsiasi rompicapo. Ma le cose diventano chiare facendo la “prova del nove”, ovvero vedere come eravamo e come saremo, per scoprire la colossale “sòla” che sta rifilando a tutti cittadini dei Comuni soci di Multiservizi la sindaca Mancinelli, assieme al suo entourage di ingegneri, consulenti, commercialisti, notai ed avvocati, appoggiata strenuamente, e forse è anche il caso di aggiungere “ciecamente” dalla sua maggioranza Pd, Verdi, Udc e socialisti, nonché dai sindaci piddini dei Comuni soci di Multiservizi. Dunque, come eravamo? Prima dell’avvento della sindaca Mancinelli, Multiservizi aveva la gestione delle reti gas di 15 Comuni della provincia di Ancona, e commercializzava il gas tramite la controllata Prometeo Spa. Con la previsione di mettere a gara la gestione delle reti gas e nel timore di veder diminuire i clienti di Prometeo causa la concorrenza delle big del mercato, la Mancinelli ha pensato di trovare un partner solido, individuando, senza alcuna gara o procedura trasparente, la Estra Spa. Dopo varie operazioni societarie, costituzioni di newco, scissioni, accorpamenti, trasferimenti di rami d’azienda, ecc., il risultato è il seguente: Multiservizi avrà solo il 55% delle reti gas che aveva prima, la partecipazione in Prometeo non esiste più e, in cambio, anziché soldi avrà il 10% delle azioni di Estra Spa che, tra l’altro, sta per quotarsi in borsa emettendo nuove azioni, per cui anche il 10% attuale risulterà diluito al punto di essere comunque una partecipazione più che minoritaria. La partecipazione dovrebbe valere 43 milioni di euro, con tutte le conseguenze in bilancio delle oscillazioni delle quotazioni, che potranno essere positive, ma anche negative per milioni di euro. Viene da pensare cosa invece sarebbe successo se i Comuni soci avessero deciso di vendere il 45% delle reti gas e tutta Prometeo con una procedura di gara trasparente: quante decine di milioni avremmo potuto incassare, anziché diventare soci di una società di cui non possiamo conoscere e, soprattutto, determinare il futuro? Non è possibile che amministratori pubblici si mettano a giocare all’investitore di capitali di rischio con i beni dei cittadini, men che meno utilizzando a questo scopo la società che gestisce il servizio idrico, bene primario per tutti, la cui gestione non può essere messa a rischio con investimenti azionari”.

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