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Di Stefano a Porto Sant’Elpidio spinge Pacini: “Date una possibilità a questi ragazzi”

PORTO SANT'ELPIDIO - Tanti tricolori alla rotonda sul lungomare per il leader di Casapound, che si mostra speranzoso nel nuovo governo: "Può fare cose straordinarie"; il candidato sindaco ringrazia la Cgil per la disponibilità e parla anche delle forze dell'ordine: "Spiace vedere tutte queste pattuglie ad ogni nostra iniziativa"

di Pierpaolo Pierleoni

Tripudio di tricolori alla rotonda sul lungomare centro per Simone Di Stefano. Il leader di Casapound Italia è arrivato a Porto Sant’Elpidio per dare la spinta al candidato sindaco Francesco Pacini e alla lista della tartaruga crociata, in vista delle amministrative del 10 giugno.
Solito, considerevole presidio di mezzi e uomini in divisa, come quasi sempre accade per le iniziative di Casapound, come fa notare, durante il suo intervento, anche Pacini: “Siamo i primi sostenitori delle forze dell’ordine, ma spiace che per noi ci siano 50 uomini, ma poi manchino le pattuglie per dare sicurezza ai quartieri abbandonati”.

Ad aprire il comizio è il capolista, Diego Torresi, che insiste sulla priorità al problema della sicurezza e sottolinea: “La nostra non è politica del compromesso o del contentino. Andiamo col nostro simbolo e le nostre idee. Per noi politica significa solidarietà, significa cultura, significa sport. Noi l’11 giugno faremo politica comunque, a prescindere dal risultato elettorale. Siamo necessari per questa città”.

Pacini ha due dediche. La prima, ironica, è per Maurizio Di Cosmo della Cgil (che non lo ha invitato al confronto tra candidati sindaci in programma per il 6 giugno) “Il primo grazie va a lui. In un momento difficile della campagna elettorale ci ha dato una visibilità straordinaria”. La seconda è per Fabio Comini, mancato tre anni fa. “Abbiamo un programma con pochi punti, ma chiari – nota il candidato sindaco – Vogliamo riaprire centri di aggregazione giovanile in ogni quartiere e chiudere lo Sprar, vogliamo il criterio della residenza da almeno 15 anni per dare case popolari e aiuti sociali ai nostri concittadini. Quando diciamo che vogliamo più sicurezza significa che siamo pronti a presidiare di persona di notte la città. Prima gli italiani significa raccogliere alimenti per le famiglie che non ce la fanno e difendere quelle che vengono sfrattate, come Casapound fa in tutta Italia”.

Tocca a Simone Di Stefano, che invita “a non credere al mito del voto utile. La politica non è una partita di calcio, non è importante votare chi vince. State sicuri che il nostro voto al ballottaggio peserà, perché sosterremo chi ci darà garanzie e ci darà la possibilità di indirizzare l’azione politica verso gli obiettivi in cui crediamo, verso un cambiamento vero. Date fiducia a questi ragazzi, li potrere chiamare anche alle 4 di notte, loro ci saranno. Fateli entrare in Consiglio comunale e vedrete la differenza”. Parole di speranza, quelle del leader di Casapound, per il nascente governo Lega-5 Stelle. “Ha grandissime potenzialità, ma anche il rischio di essere un enorme fallimento. Un governo che non è ancora nato ed è già sotto attacco terroristico dei media. Noi di certo non stiamo nè dalla parte di Napolitano, nè di La7. Il voto ha detto che c’è una nuova maggioranza di italiani, che ha scelto Lega, 5 stelle, ma anche noi, Potere al popolo e pure Fratelli d’Italia, che chiede un cambio radicale a partire dalle politiche monetarie. La priorità è tornare a creareun lavoro stabile, sicuro, ben pagato”. Di Stefano si rivolge al futuro ministro dell’interno. “Se farà quello che si è impegnato a fare, cioè togliere fondi ai centri di accoglienza e cacciare chi sbaglia, sarà straordinario. Ma deve farlo sul serio. L’extracomunitario che delinque deve essere imbarcato su una nave in 48 ore”.

Il leader di Casapound chiude dedicandosi al tricolore: “Questa bandiera rappresenta tutto, ma vedo pochi tricolori alle manifestazioni della Lega e dei 5 stelle. Abbiamo bisogno di tornare a parlare come nazione, a ritrovare l’unità che ci ha portato a diventare la quarta potenza del mondo. Oggi il voto a Casapound è l’unico che spaventa davvero questo sistema morente. Diamo fiducia a questi ragazzi il 10 giugno, poi al secondo turno faremo le scelte giuste”.
Si finisce con l’intera lista della tartaruga crociata sul palco e l’inno di Mameli cantato da tutta la piazza.


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