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La sinistra presenta la lista: “La distruzione delle province un furto di democrazia, risorse e sviluppo”

FERMO - Gli Amministratori del Fermano per la Costituzione presentano il loro manifesto: "C'è bisogno di ricostruire un'area politica, nel Fermano e nel Paese; non ci riconosciamo negli altri schieramenti in campo, diversi amministratori ci hanno dato fiducia"

di Pierpaolo Pierleoni

Una lista per far sentire la propria posizione in provincia, con tanto di manifesto programmatico. Così gli Amministratori del Fermano per la Costituzione, che hanno illustrato stamatina i motivi della loro partecipazione alle elezioni provinciali del 31 ottobre. Una scelta operata in primis per “denunciare il furto di democrazia, risorse e opportunità di sviluppo ai danni delle comunità locali con la distruzione dell’ente provincia, voluta e sostenuta negli anni scorsi da tutti i principali schieramenti, centrodestra, centrosinistra e 5 stelle”. Ci sono il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Enrico Martini, quello regionale Peppino Buondonno, i consiglieri comunali fermani Sonia Marrozzini, Massimo Rossi e Maria Giulia Torresi. A comporre la lista, oltre i tre esponenti del capoluogo, Sara Di Chiara, da Montegranaro, e Antonio Carmelo D’Ario, di Petritoli.

La capolista Sonia Marrozzini parte dai ringraziamenti a tutti i sottoscrittori della lista: “Ha prevalso il senso di democrazia. Abbiamo personalmente i consiglieri dei vari comuni, per chiedere sostegno e condivisione di un manifesto col quale ci siamo proposti. Puntiamo a conquistare un rappresentante in Consiglio provinciale. Lo vogliamo per restituire un senso di presenza alla sinistra in un territorio che alle elezioni provinciali del 2009 scelse di non adottare il modello Marche, allargato al centro. Non è solo una battaglia per la sinistra, ma anche per il territorio e la sua gente. In concreto, pensiamo ci siano temi improrogabili, come la ricostruzione del ponte di Rubbianello, ma anche quelli della sicurezza dei plessi scolastici, delle infrastrutture viarie, dei rischi di smottamenti dei corsi d’acqua”.

Appassionato l’intervento di Massimo Rossi, che ricorda il passato da presidente della provincia di Ascoli e vicepresidente nazionale Upi. “Non si rimarginerà mai il vulmus democratico e sostanziale inflitto al Paese con la distruzione delle province, che spendevano 14 miliardi di euro, di cui appena 119 milioni per gli amministratori. Si dovevano risparmiare miliardi, invece ci sono stati solo 2 miliardi di tagli su strade e scuole, non certo sulle spese inutili.Questi enti erano gli unici dove poter elaborare progetti sulle strategie socioeconomiche ed aprire percorsi di partecipazione. Questo scempio è possibile dove impera la cattiva politica, che coltiva ignoranza. Oggi lo vediamo per i migranti, qualche anno fa il capro espiatorio erano proprio le province. Questa è l’occasione per costituire una rete di amministratori locali di ispirazione civica e di sinistra. Ci unisce un’idea di buona politica e non andiamo certo per fare alleanze, siamo fuori da queste dinamiche. Personalmente, la mia candidatura è un atto di generosità, ,ma darò io mio voto a Sonia Marrozzini”.

La consigliera Maria Giulia Torresi rimarca “i compiti di tutela e valorizzazione dell’ambiente, che ancora restano alle province. Quando questi enti erano nel pieno dei loro poteri, qui a Fermo si riuscì ad esempio a scongiurare la cementificazione del motodromo. Oggi una provincia davvero attiva, il problema del ponte di Rubbianello lo avrebbe risolto”.

Chiude Buondonno: “Non ho nulla di particolare da rimproverare alla presidente Moira Canigola, il problema è che chi amministra quest’ente sta in un partito che questo disastro lo ha compiuto, producendo un disastro concreto ai territori, basti pensare alle decine di strutture culturali trasferite da province a regioni ed ora abbandonate a se stesse. Essere civici non significa non avere orientamento politico, ma uscire dai recinti di partito per porre al centro le ragioni di un territorio, in una visione più ampia. Credo che la nostra lista sia civica, nel senso più nobile del termine, che è indicativa di un’area politica bisognosa di ricostruirsi, nel Fermano e nel Paese, che sia ampia e guardi all’Europa, contrastando sia un’Europa della finanza che una dei nazionalismi. Ai consiglieri che voteranno chiediamo di leggere il nostro manifesto, e se lo condividono, di darci fiducia”.

Una battaglia di testimonianza, quella della sinistra, ma con la convinzione di poter sorprendere. “Diversi consiglieri ci hanno espresso apprezzamento e sostegno – fa sapere Buondonno – poi chissà, magari anche a Fermo, qualche civico che non ha apprezzato la sterzata verso destra, potrebbe scegliere noi”


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