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Da Papa Francesco a Charlot, le scale vestite d'arte di Gio Botta a Bra

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Giovanni Botta, singolare artista braidese dipinge pannelli di legno che applica, solo temporaneamente, alle scalinate della città.

Non è inusuale aggirarsi per Bra e notare, nelle vicinanze di qualche scala, una persona china, silenziosa, operosa, intenta a trafficare sui gradini con dei pannelli di legno.

Ormai tutti lo conoscono: è Gio Botta, il disegnatore per eccellenza. Guai a chiamarlo artista: “Sono un semplice disegnatore – spiega Botta detto Gio'-Bic – mi piace ritrarre i volti di amici, parenti, ma anche di personaggi noti, in qualsiasi campo, dalla musica, allo sport, al cinema ecc...”

Ma stavolta Gio' ha tradito la sua bic, per cambiare, ha dipinto con la tempera il volto di Papa Francesco. L'effetto è straordinario.

La scalinata prescelta è nel cortile della scuola Scuola Primaria Statale Rita Levi Montalcini.

Giò come mai hai usato la tempera?”

“Ogni tanto mi piace cambiare. Stavolta ho dipinto col pennello sulle liste di legno, come su un quadro.

Ho voluto ritrarre Papa Francesco in un momento solenne, quando innalza l'eucarestia.

La gente che dice mentre ti vede all'opera?”

“Si stupisce quando spiego che la lascio per poche ore e poi la tolgo.

E' il concetto dell'arte di strada, come per esempio, quella dei madonnari che disegnano per terra con i gessi e il lavoro rimane per un solo giorno.

Invece nel mio caso dipingo a casa i pannelli di legno e poi li applico solo per qualche ora.

E' un lavoro temporaneo.”

Giò è così, poco gli importa di fare tanto lavoro.

Ha impiegato circa quindici ore per realizzare quest'opera e quando gli chiedo quanto tempo gli è occorso per piazzarla mi ha risposto: “Oh, quello non è lavoro, è un piacere.

Ci ho preso gusto. Ormai sono a sette scalinate. Un assessore dell'amministrazione comunale ha molto apprezzato quella che ho realizzato con il personaggio di Charlie Chaplin.

Mi ha fatto intendere che si potrebbe valutare di farne una permanente per dare un tocco di originalità ad un angolo della città.

Se ne parlerà.”

Ma, Giò, non si scompone più di tanto.

In sostanza disegni o dipingi a tempera le tavole di legno, le monti, le smonti in giornata e te le riporti a casa. Non ti sembra una follia?”

“No, perché quando giro per la città tengo d'occhio le scalinate e già mi immagino che personaggio dipingere. E' più forte di me! Quando mi cade l'occhio su una scala mi stimola. Ho continue ispirazioni, una scalinata tira l'altra!

Giò è una persona straordinaria. Niente gli sembra mai abbastanza faticoso.

Per questo si meriterebbe un premio, un riconoscimento.

Magari una scala tutta sua, ma stavolta permanente?

Fiorella Avalle Nemolis

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