MBS: The Rise to Power of Mohammed bin Salman. Il libro che bisognerebbe leggere

Il libro è un’intervista e un approfondimento sul principe ereditario dell’Arabia Saudita uscito negli USA che, se letto con attenzione, svela i segreti di MBS, scritto da Ben Hubbard.

Segreti che il principe che di fatto governa, ha già fatto intravedere nei suoi vari commenti su avvenimenti accaduti negli ultimi anni, dimostrando le sue due facce: uno all’estero, l’altra in patria, quasi come il partecipante al fumetto di Batman riportato sul grande schermo in “il Cavaliere oscuro”

Oltre alle varie informazioni che non stiamo ad elencare, riportiamo come Muhammad Bin Salman afferma spesso e con vari personaggi, della sua ammirazione allo stato dell’apartheid e dice che lui e tutta l’Arabia Saudita (da vedere se i cittadini hanno lo stesso suo pensiero, improbabile), non ha nessun problema con gli israeliani, anzi ne ammira il suo sistema economico, militare e delle agenzie dei servizi segreti.

D’altronde, non poteva altro che avere questo sentimento verso un governo che occupa e usa violenza apparendo e sponsorizzandosi come la vittima, giustificando le sue azioni in nome di un terrorismo che i suoi stessi cittadini provocano.

Nel libro si riporta anche che MBS ha incontrato, fuori dalle sue visite ufficiali, i leader del movimento sionista e sovvenzionatori di Israele, dimostrando ammirazione per questo e che vorrebbe una collaborazione di Israele nello sviluppo della sua città NEOM.

In più l’autore tra l’altro, scrive che il principe è annoiato dal conflitto israelo-palestinese, criticando aspramente la leadership palestinese e che tutto questo è un problema da superare, non un conflitto da risolvere.

Egli, in questi incontri fu esplicito con i partecipanti, affermando che i palestinesi dovevano accontentarsi di quello che il genero di Trump gli offriva e fare silenzio per sempre. Non dimentichiamoci quando qualche anno fa disse che i palestinesi dovevano accettare assolutamente che Gerusalemme diventasse la capitale di Israele e loro accettare un piccolo villaggio nelle vicinanze come città madre del loro stato offerto dal famoso “accordo del Secolo”, che è stato un grande fallimento per Trump e il suo genero sionista.

Al filo sionista Jeffrey Goldberg della rivista Atlantic, Muhammad Bin Salman, affermò sul conflitto israelo-palestinese che entrambi popoli dovevano avere la loro terra. Affermazione che tende al riconoscimento di Israele non come occupante ma come legittimo proprietario della Palestina, cancellandone definitivamente il nome.

L’Arabia Saudita, dice MBS sempre nel libro, è pronta ad accettare lo stato ebraico al posto della Palestina e stabilire con esso dei forti legami amichevoli.

Questo è altro nel libro, che ha intervistato MBS quando era negli USA e fare quel giro propagandistico in molte città mostrando un nuovo volto. Cancellare le sue angherie in patria e l’omicidio Kashoggi?

Il libro è stato redatto all’epoca di Trump, quando il “testa arancione” spadroneggiava negli USA, prima di far succedere il gran casino dell’assalto a Capitol Hill. Prima di tutto questo, infatti ora, la parabola di MBS è in netto calo, tanto che la sua NEOM è ferma perché ha perso i finanziamenti e non certo i sionisti lo sorreggeranno, tanto che i nuovi governanti USA non lo tengono più in considerazione e hanno scelto MBZ, il concorrente emiratino e il Qatar, che più che sporcarsi le mani e urlando ai quattro venti la sudditanza a un presidente, riescono a muovere interessi e lobby economiche che, si sa, a Washington contano più di un presidente eletto.

Cose che il “saudi crown prince” non è riuscito a capire in anticipo, e neanche tutto il suo petrolio lo riporterà in auge. Gli USA ormai, si sono svincolati dal Medio Oriente e lui ora è rimasto solo con i suoi dubbi e problemi. Li risolverà?

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