19 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Lavoro

Amazon, Meloni: "Vittoria, l'azienda ci ha rassicurati sulla vicenda braccialetto"

La leader di Fratelli d'Italia si è recata nel centro di distribuzione a Passo Corese: "Abbiamo avuto altre rassicurazioni anche sulla tutela del made in Italy"

PASSO CORESE – Fratelli d'Italia canta vittoria: dopo le polemiche sui braccialetti per controllare la produttività dei dipendenti, Giorgia Meloni ha accettato l’invito dell’azienda per andare a visitare il centro di distribuzione di Passo Corese. "Non ci sarà, dice l'azienda, un braccialetto per controllare i lavoratori italiani di Amazon. Siamo contenti di aver fatto chiarezza e continueremo a vigilare" ha annunciato la candidata premier di Fratelli d’Italia.

Rassicurazioni anche sul made in Italy
«Siamo contenti di aver fatto chiarezza e continueremo a vigilare» sono state le parole di Giorgia Meloni a margine della visita di oggi al centro di distribuzione Amazon di Passo Corese nel corso del quale ha incontrato i lavoratori e i vertici dell'azienda tra cui l'Ad di Amazon Italia, Tareq Rajjal. Oggetto dell’incontro, però, non è stata solo la questione dei braccialetti: «Abbiamo posto con forza la questione del braccialetto e anche quella della tutela del marchio italiano, del made in Italy dei prodotti che vengono venduti».

Le reazioni della politica
Come avevamo raccontato, l’idea del braccialetto inventato da un ingegnere elettrico e informatico di Amazon per tenere sotto controllo l’attività dei lavoratori, aveva fatto molto discutere anche il mondo politico. Proprio Giorgia Meloni, aveva definito questa del braccialetto una delle degenerazioni dello «strapotere della globalizzazione incontrollata», invitando gli italiani a non comprare «nelle moderne piantagioni di cotone» e a recarsi invece di persona «nei negozi per difendere il piccolo commercio».

Rassicurazioni da Amazon, ma gli altri?
Eppure nonostante le rassicurazioni di Amazon, sembra che il braccialetto che monitora il lavoro dei dipendenti sia già realtà in alcune aziende italiane. Secondo il Giornale, grazie al Jobs Act, nel nostro Paese sono comparsi o sono stati proposti in fase di trattativa sindacale dispositivi basati sulle nuove tecnologie di vario tipo, badge, microchip, smartwatch per controllare, identificare, registrare. Addio, dunque, ai furbetti del cartellino: all’estero sono già diffuse metodologie che consentono di sotto stretto controllo i dipendenti con dispositivi che vanno da controllori elettronici che tracciano il percorso di autisti fino ai microchip. In alcuni casi anche sottocutanei, ovviamente col consenso dei dipendenti.