7 maggio 2024
Aggiornato 12:00
M5S

«Dateci il modulo per il reddito di cittadinanza»: in Puglia Caf assaltato per la promessa del M5s

I dipendenti pensavano inizialmente a uno scherzo, ma poi hanno capito che si trattava di richieste sincere

Il leader M5S Luigi Di Maio
Il leader M5S Luigi Di Maio Foto: ANSA / CESARE ABBATE ANSA

BARI - Che il Movimento Cinque Stelle abbia effettuato il proprio exploit elettorale collezionando voti al Sud non è una novità. In alcuni collegi, addirittura, i pentastellati hanno sfiorato punte del 50%. Giovinazzo, in provincia di Bari, 20mila abitanti, è uno dei tanti comuni dove i Cinque Stelle hanno sfiorato il 40% alla Camera. Ed è protagonista di un episodio che sta facendo il giro del web, perché piuttosto esplicativo di una delle ragioni per cui il Movimento di Beppe Grillo abbia sfondato con tanta veemenza soprattutto nelle zone a più alto tasso di disoccupazione.

Le richieste di reddito di cittadinanza
Secondo la stampa, in queste ore proprio a Giovinazzo stanno esplodendo le richieste per avere il reddito di cittadinanza dopo la vittoria del M5S. Francesca Galizia, candidata del M5S nel collegio uninominale di Molfetta, è stata eletta col 43% probabilmente proprio sull’onda di quella promessa elettorale. E anche se i Cinque Stelle ancora non sono al governo (e non si sa se riusciranno ad arrivarci), numerosi cittadini di Giovinazzo, come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, hanno contattato i Caf locali per sapere come ottenere il reddito di cittadinanza. All’inizio, i dipendenti dei patronati pensavano fosse uno scherzo o poco più, ma quando le telefonate hanno cominciato a moltiplicarsi, si sono resi conto che la richiesta di molte persone era del tutto sincera. 

'L'ho sentito in televisione!'
Uno degli operatori dei Caf della cittadina pugliese ha addirittura raccontato che, dopo aver dovuto comunicare l’impossibilità di ottenere un modulo per richiedere il reddito, diverse persone, non convinte, abbiano chiamato gli uffici comunali. La maggior parte delle telefonate ai Caf, scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, è stata effettuata da giovani, disoccupati e con titolo di studio non elevato. E molti avrebbero protestato con frasi come:  «Ma l’ho sentito per televisione!».