29 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Dl anticorruzione

Prescrizione, un altro stop: Fiano entra nella stanza della Sarti e litiga con la Businarolo. Renzi grida alla messinscena

La maggioranza prende ancora tempo. Fiano e la Businarolo litigano. Protestano le opposizioni

Emanuele Fiano durante una bagarre in Aula
Emanuele Fiano durante una bagarre in Aula Foto: Claudio Peri | ANSA ANSA

ROMA - Dopo l'«escamotage» del M5s, è di nuovo tensione tra Pd e M5s nella sala del Mappamondo di Montecitorio dove alle 11 era convocato l'ufficio di presidenza delle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia sul ddl anticorruzione. Dopo venti minuti di attesa, alcuni esponenti dell'opposizione guidati da Emanuele Fiano (Pd) sono andati direttamente nella stanza della presidente della commissione Giustizia Giulia Sarti (M5s) per avere chiarimenti sul motivo del ritardo, ma senza esito: nella stanza della Sarti erano riuniti il sottosegretario alla Giustizia, il pentastellato Vittorio Ferraresi, con i relatori Francesca Businarolo e Francesco Forciniti. «Sarti e il presidente della I Commissione Brescia sono latitanti», osserva Stefano Ceccanti. «A loro spetta dare le ammissibilità ma sono stati completamente esautorati», ha aggiunto Gennaro Migliore. Businarolo ha protestato accusando Fiano di mancanza di rispetto per essere entrato nella stanza della presidente senza bussare. E Fiano ha replicato alzando la voce in un pesante scontro verbale con la pentastellata. Via sms è stato comunicato ai commissari che la riunione delle commissioni è rinviata alle 12,30. «Forse - osserva Ceccanti - dopo mezz'ora di ritardo dobbiamo denunciare la scomparsa dei presidenti Sarti e Brescia e chiedere al ministro dell'Interno Salvini di avviare le indagini».

Opposizioni in rivolta
E invece, dopo aver rinviato ancora l'ufficio di presidenza delle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, i presidenti Giuseppe Brescia e Giulia Sarti in apertura di riunione hanno comunicato di non essere ancora in grado di dare il parere sull'ammissibilità del nuovo emendamento dei relatori sulla prescrizione. La maggioranza dunque prende ancora tempo. Protestano le opposizioni: «Dicano in maniera trasparente che tra loro c'è un problema politico che non sanno dirimere e devono aspettare i loro leader», ha detto Emanuele Fiano, deputato dem. «La Commissione - ha sottolineato Enrico Costa, Forza Italia - è paralizzata perché bisogna aspettare che rientrino dall'estero i due capi di governo, ma quella sull'ammissibilità è una scelta tecnica non politica. Si confonde il piano politico con il piano istituzionale». Anche le commissioni Affari Esteri ed Esteri, convocate per dare un parere al ddl anticorruzione, sono state rinviate in attesa che si sciolgano i nodi politici.

L'incontro tra Conte e Bonafede
Un primo incontro a livello di governo tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si era tenuto ieri a tarda sera a Palazzo Chigi per fare il punto sulla riforma della prescrizione che M5s intende inserire con un emendamento nel ddl anticorruzione. Al rientro dall'Algeria, il premier ha convocato il Guardasigilli nella sede del governo: sul tavolo le possibili modifiche alla norma sulla prescrizione per renderla digeribile al Carroccio, che invece ne chiede lo stralcio per affrontare il tema in un provvedimento ad hoc. Ma Conte e Bonafede si sono aggiornati a un nuovo incontro con i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che oggi rientreranno rispettivamente dal Ghana e dalla Cina. Il leader M5s atterrerà a Roma nel tardo pomeriggio, il vertice quindi non si terrà prima di stasera.

M5s: «Imprescindibile»
Il M5s afferma che non arretrerà di un millimetro su questo punto. «Chiediamo al ministro dell'Interno Salvini come possiamo pretendere che i cittadini si sentano sicuri e abbiano fiducia nella Giustizia se introduciamo pene più severe con il decreto Sicurezza senza garantire anche la certezza di queste pene?» afferma il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli. «Per questo il Movimento 5 Stelle ritiene imprescindibile la sospensione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio nel decreto Spazzacorrotti. Non si può continuare a vanificare il lavoro di forze dell'ordine e magistratura».

Renzi: «Fingono di litigare»
Si fa sentire anche Matteo Renzi: «Tanto per cambiare, Lega e M5s stanno litigando su tutto. Oggi litigano sulla prescrizione, ieri sul reddito di cittadinanza, domani su cosa? Però penso sia importante dirsi che fingono di litigare. Non è politica, è wrestling: fanno finta di darsele di santa ragione ma è tutta una finzione, è tutto un grande gioco delle parti». Il ddl Bonafede che «va seguito non solo per la prescrizione, ma per quello che ha segnalato Marco Canestrari: c'è sotto la norma salva Casaleggio» sui rapporti tra partiti e associazioni, «dice Canestrari, e io sono d'accordo con lui. E dimostra che litigano per finta, poi si mettono d'accordo».