Ci si mette pure Alonso a spingere Vettel fuori pista: «Lotta scorretta»
Come se non fosse bastato l'autoscontro di Verstappen, anche Nando ha attaccato in modo inutilmente esagerato la Ferrari sul finale: «Da 'ora o mai più'»
SHANGHAI – Come se non fosse bastato l'autoscontro di Max Verstappen, alla fine a spingere Sebastian Vettel fuori pista ci si è messo anche Fernando Alonso. È successo proprio nelle fasi conclusive di gara, quando la Ferrari del tedesco stava perdendo posizioni a causa dei danni riportati (alla parte destra del fondo vettura) proprio nell'incidente con la Red Bull. La McLaren dello spagnolo è riuscita quindi a recuperare rapidamente i sei secondi che lo separavano dal quattro volte iridato. E avrebbe potuto superarlo facilmente, invece ha optato per un attacco inutilmente esagerato all'ingresso della curva 1, che ha costretto Seb a finire nelle vie di fuga. «È stata una battaglia bella, ma ovviamente non corretta, perché Sebastian aveva la macchina danneggiata e quindi in curva io andavo un po' più forte – ha commentato l'asturiano ex ferrarista – Sono rimasto sorpreso nel vedere una Ferrari che andava così piano sul finale: ho chiesto ai miei box quale fosse il loro problema e mi hanno parlato di un danno alla loro macchina che lo metteva un po' in difficoltà nelle curve. Infatti lo vedevo andare molto largo, perciò alla prima opportunità in cui ho visto la porta aperta ci ho provato. Alla fine lui ha continuato a tenere duro finché la pista finiva e c'era l'erba, quindi è stato costretto ad alzare il piede».
Ritiro evitato
Visto come si stavano mettendo le cose, Vettel si è accontentato di arrivare sano e salvo fino alla bandiera a scacchi. «Ero molto vulnerabile, quindi mi avrebbe potuto superare in qualunque momento – si rammarica il leader del Mondiale – Invece si è buttato con uno stile da 'ora o mai più' e io ho dovuto per forza arrendermi, altrimenti ci saremmo toccati. A quel punto ero felice semplicemente di arrivare al traguardo». Sorpasso a parte, Alonso è riuscito comunque a portare a casa il terzo arrivo a punti consecutivo nel Gran Premio di Cina, per giunta in condizioni che non hanno agevolato la sua tattica. «La safety car non mi ha aiutato, sicuramente – conclude Nando – La nostra strategia era un po' diversa: prevedeva una sosta sola, con una prima parte di gara molto lunga che penso mi avrebbe favorito sul finale. Ma poi si è creata l'opportunità per tutti di montare un treno di gomme nuove e per noi è stato un peccato. Allo stesso tempo credo che sia stata una bella battaglia e siamo riusciti a guadagnare posizioni: è stata una bella sensazione e un altro bel risultato per il team».
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