29 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Infrastrutture

Tav, Matteo Salvini ai 5 Stelle: «Costa più fermarla che non finirla»

A spiegarlo è stato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in un intervento su Rtl 102.5: «Sulle grandi opere, secondo me l'Italia ha bisogno di viaggiare più e meglio». Garavaglia: «Difficile dimostrare che l'opera non sta in piedi»

Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro dell'Interno
Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro dell'Interno Foto: ANSA

ROMA - «Che stiamo dando fastidio a qualche così detto potere forte che era abituato a farsi gli affari suoi mi sembra evidente, ma io guardo ai fatti. Nei fatti in questi sette mesi dalla legge Fornero al decreto sicurezza, alla legittima difesa che arriverà in aula a febbraio, la maggioranza si è sempre trovata compatta».

Costa più fermarla che non finirla

A spiegarlo è stato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in un intervento su Rtl 102.5: «Alcune discussioni aperte ancora vanno chiarite, sulle grandi opere, secondo me l'Italia ha bisogno di viaggiare più e meglio e mi sembra assurdo l'Alta Velocità ferroviaria perché costa di più fermarla che non finirla e su questo bisogna mettersi d'accordo. Non è che devono ascoltare Salvini, che vada finita l'AV tra Brescia, Verona e Vicenza è ovvio, che occorra il terzo valico per collegare l'Italia al resto d'Europa, che serva la pedemontana, che servano più ferrovie soprattutto in alcune regioni del Sud, che il tunnel sotto le Alpi tolga tanti tir dall'autostrada è ovvio».

Garavaglia: Difficile dimostrare che l'opera non sta in piedi

«Siamo in attesa di vedere questa fantomatica analisi costi-benefici per confrontarla con i dati che abbiamo e capire. Secondo noi, però, è molto difficile dimostrare che l'opera non stia in piedi». Così il sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia, in una intervista al Corriere della Sera sulla Tav, aggiungendo che il fatto che Matteo Salvini «vada a Chiomonte a visitare i cantieri, comunque, è un segnale significativo». Un eventuale blocco del progetto «avrebbe più che altro un effetto simbolico, al di là dell'investimento in sé stesso che ha tempi lunghi. Però certo non sarebbe un bel segnale una frenata su un tema fondamentale come quello degli investimenti. Dobbiamo far ripartire i cantieri».

Numeri per il Sì sono incontrovertibili

«I numeri sono giustissimi, quando vedremo lo studio dei 5 stelle li valuteremo», ma i numeri per il Sì alla Tav «sono incontrovertibili. Se si può andare da Torino a Parigi in 4 ore perché no? Noi siamo per non inquinare, siamo per tagliare i Pm10 dalla Valpadana».