Migranti, al Consiglio europeo Meloni “soddisfatta” ma sulla carta pochi passi avanti

Il tema non è all’ordine del giorno, ai migranti dedicata solo un’informativa della Commissione che sta lavorando sul rafforzamento frontiera esterna Ue e rimpatri. Poco o nulla è dedicato all’apertura di canali regolari e sicuri di ingresso

Migranti, al Consiglio europeo Meloni “soddisfatta” ma sulla carta pochi passi avanti

Si è aperto questa mattina a Bruxelles il vertice di due giorni del Consiglio europeo, che fa seguito alle precedenti riunioni di dicembre 2022 e febbraio 2023. I leader europei saranno chiamati a discutere dei temi all’ordine del giorno: in particolare degli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina e del sostegno militare che l'Ue continua a fornire al paese. Si parlerà inoltre di competitività, mercato unico ed economia, di energia, relazioni esterne e altri argomenti. Tra queste alcune comunicazioni saranno riservate alla questione della migrazione. Un tema non centrale, ma su cui ci saranno solo degli aggiornamenti da parte della Commissione che farà un breve resoconto.

Arrivando a Bruxelles, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è detta comunque “soddisfatta”. “Possiamo confermare il fatto che il tema delle migrazioni è un tema considerato oggi centrale, una cosa impensabile fino a qualche mese fa. Viene seguito passo passo dal Consiglio e questa è un’ottima notizia - ha detto la premier -. Mi aspetto passi in avanti. Il dossier migranti verrà aggiornato con una relazione della presidente della Commissione che racconterà dei passi concreti, sulla base delle conclusioni dello scorso febbraio. Io posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, nella versione che sta girando, che chiede alla Commissione di procedere spedita e rimanda su uno stato di verifica di queste misure al prossimo consiglio europeo". 

In vista del Consiglio Europeo la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Lyen ha inviato lunedì scorso a tutti i leader dei 27 paesi una lettera per fare il punto anche sulla questione migratoria. In particolare ha sottolineato che il lavoro della Commissione si sta concentrando su 4 punti: il rafforzamento dei confini esterni dell’Ue, l’incremento di procedure di frontiera e rimpatrio più rapide; la questione dei movimenti secondari e la  solidarietà nei ricollocamenti;  la gestione della migrazione. 

In particolare, si parla di investimenti ingenti per controllare le frontiere dei paesi di origine e transito dei migranti. Il budget supera i 500 milioni di euro che saranno impiegati anche per incrementare le attrezzature tecnologiche di sorveglianza. Altri fondi sono destinati alla Turchia per prevenire i flussi irregolari. Infine, una cifra intorno ai 200 milioni di euro sarà destinata all’accoglienza nei paesi membri. 

In generale si procederà sulla linea del rispetto del Trattato di Dublino: quindi le domande di asilo dovranno essere fatte nel primo paese di approdo. E sulla linea di un rafforzamento delle frontiere esterne all’Ue, con stanziamenti di fondi a paesi terzi che dovranno controllare il passaggio dei migranti alle loro frontiere. Poco o nulla,  invece, c’è sul tavolo per un reale implementamento delle vie regoalri e sicure di accesso all’Unione europea.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)