Avete in programma di regalarvi questa estate una tappa in Puglia? Che siate di passaggio o stanziali per tutte le vacanze estive le Grotte di Castellana sono uno di quei grandi tesori (nascosti) del nostro Paese che proprio non possono non essere visitati, un luogo incantato dove la magia della natura vi lascerà senza fiato. Iniziamo con il dire che le Grotte di Castellana sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica ma è la storia - oltre che l'estetica - il fiore all'occhiello che vi farà innamorare.

Storia delle Grotte di Castellana

La genesi delle Grotte di Castellana fa parte più in generale di quello che viene definito come il carsismo pugliese. Per carsismo si intende l’insieme dei fenomeni che si sono prodotti con il passare del tempo sia in superficie che nel sottosuolo con l’azione dell’acqua piovana, in particolare sulle rocce calcari. Un fenomeno che è stato studiato nella regione del Carso che il cui termine è stato poi applicato a tutte le altre regioni che ne condividono gli aspetti superficiali e ipogei. La storia della Grave delle Grotte di Castellana risale a circa 90-100 milioni di anni fa quando la Puglia era sommersa dal mare. A partire da 65 milioni di anni fa, il progressivo innalzamento delle terre ha portato la regione ad avere il suo aspetto attuale e nella massa calcarea si sono formate delle fratture. L’acqua arrivando nel sottosuolo ha gradualmente sciolto il calcare ed ha allargato le fratture esistenti, queste unite alle altre hanno creato dei veri e propri condotti e degli ambienti sempre più grandi, arrivando a ridurre anche la roccia che separava questi ambienti dall’esterno fino a permetterne l’arrivo del sole.

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La scoperta delle Grotte di Castellana

Il primo ad accedere alle grotte fu probabilmente Vincenzo Longo, umanista di Castellana, che insieme ad altri amici decisi di scendere nella Grave. Nel dizionario corografico-universale dell’Italia, pubblicato nel 1852, si narra: “Nel secolo scorso alcuni intrepidi cittadini di Castellana vi discesero di buon mattino, facendo uso di gomene e di funi, e percorsero più miglia di buie sotterranee contrade e non ne uscirono che verso le ore 24 in guisa che i congiunti e gli amici palpitarono per il tanto attendere”. Ma a parte le prime fugaci “escursioni”, le Grotte di Castellana devono la loro scoperta all’Ente Provinciale per il Turismo di Bari che nel 1937 chiesero all’Istituto Italiano di Speleologia di inviare un esperto per effettuare un sopralluogo con la possibilità di provare a utilizzare quelle grotte a fini turistici. Le esplorazioni furono affidate a Franco Anelli che chiese nelle cavità una prima volta nel 1938 e poi vi ritornò a distanza di due giorni, ad aiutarlo anche un operaio di Castellana, Vito Matarrese. I due proseguirono le ricerche fino al 1939.

Le Grotte oggi

Le grotte di Castellana sono visitabili tutto l’anno ed è possibile compiere due percorsi diversi uno della lunghezza di tre chilometri per una visita che dura all’incirca due ore, e un altro percorso di 1 chilometri che ha una durata di 50 minuti. La temperatura all’interno delle Grotte è molto bassa anche nei mesi estivi e quindi è consigliato un abbigliamento adatto e soprattutto di indossare scarpe da ginnastica con suola piatta di gomma.

Accessibilità

Visitate da tantissimi turistici, i responsabili delle Grotte hanno lavorato per far sì che le grotte siano visitabili anche da viaggiatori affetti da disabilità e per questo è stato creato il progetto “Grotte 100% accessibili”.