Segnatevi questo nome: Silvia Vianello (secondo Forbes la miglior donna manager del Merio Oriente).

«Se le donne avessero gli stessi ruoli degli uomini il Pil annuo globale aumenterebbe di 28 mila miliardi nel 2025, il 26% del Pil globale, che equivarrebbe alla ricchezza di Cina e Usa messe insieme». Il rapporto del McKinsey Global Institute di qualche anno fa continua ad essere attuale e a fotografare perfettamente questo incredibile potenziale non sfruttato, che potrebbe sfociare in una vittoria dei diritti ma anche in uno stimolo non indifferente per l'economia. E gli esempi di donne leader nel mondo non fanno altro che rendere il concetto più limpido. E gli esempi di donne italiane che ce l'hanno fatta, dalle fashion women come Miuccia Prada, Donatella Versace, Maria Grazia Chiuri chez Dior, ma anche Eleonora Abbagnato che sulle punte ha incantato L'Opéra di Parigi o Samantha Cristoforetti, rendono lo scenario (ipotetico?) ancore più desiderabile. Forse il nome di Silvia Vianello è meno conosciuto, ma altrettanto potente di un modello di Women's Empowerment tutto da incorniciare. Originaria di San Donà di Piave, da un anno è in pianta stabile a Dubai dove dirige l’Innovation Lab della SPJain School of Global Management, una tra le 20 business schools migliori al mondo. Proprio per la sua esperienza manageriale, in combo con il suo progetto #unlavoropertutti su Linkedin pensato per aiutare i giovani a trovare il lavoro dei loro sogni e con cui mette a disposizione borse di studio sovvenzionate dal suo Innovation Center, ha conquistato il titolo di Top Middle East Woman Leader, ovvero migliore donna leader del Medio Oriente.

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«È una svolta importante, sia per il Middle East, per avere premiato una "straniera" e non una persona del posto, sia in generale per la società che ha deciso di premiare comportamenti di altruismo, chi aiuta gli altri e non pensa alla propria carriera. Penso sia un tema importante. Viviamo a volte in una società molto egoista. Soprattutto se abbiamo successo è importante donare il proprio tempo, le conoscenze e il network agli altri. Per aiutarli a realizzare i loro sogni. Ho ritirato il premio con queste parole: "Un vero leader è colui che crea altri leader, amate quello che fate e condividetelo con gli altri. Grandi progetti si costruiscono iniziando con tanti piccoli passi fatti insieme"», ha raccontato in un’intervista per il sito dell’Università Ca’ Foscari, ateneo a cui dalla laurea (cum laude) è rimasta molto legata. A Dubai (dove vive con il marito Giorgio Balbiano anche se è in Italia ogni due settimane) ha trovato il suo locus amoenus, dove agli expat vengono valorizzati in un clima di rivoluzione e innovazione culturale in cui i cittadini globali sembrano avere una marcia in più.

Il suo cv è uno di quelli che intimidisce (giusto l'elezione a 18 anni a Miss Noventa e a 19 a Miss Jesolo le uniche note naif ). Prima la laurea in in Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia e poi un'esperienza worldwide da global citizen (dopo la laurea e il Phd, è stata docente di Marketing all’Università Bocconi di Milano per più di dieci anni, poi è stata Visiting Professor alla Rice University di Huston in Texas, all’Università San Gallo in Svizzera e all’ESSEC di Parigi). In Italia ha fondato «Reinventami», una società di consulenza per grandi e piccole/medie imprese e per 4 anni ha condotto su Sky TV, il programma «Smart&App, la tecnologia che migliora la vita». Una carriera che non è passata inosservata a Forbes che (meritatamente) l'ha inserita nella lista delle 100 donne italiane di maggior successo nel mondo («Ho il dovere etico e morale di dare il buon esempio, di essere di ispirazione per i più giovani e di aiutare gli altri a realizzare i loro sogni», ha detto a Vanity Fair in merito ai suoi successi più recenti). «Sto pensando al futuro e tu?», cit.