C’è chi ha una memoria di ferro, chi ha imparato ad allenarla a suon di poesie ripetute in piedi sulle seggiole e chi invece non si ricorda nemmeno dove ha il naso. Per tutti però, o almeno per chi ha provato un sincero imbarazzo almeno una volta durante un’interrogazione di storia, chi riesce a ricordare sequenze di numeri e parole, immagini astratte, date storiche, ma anche volti e nomi di persone in tempi record e senza commettere errori è fonte di invidia primordiale e bellissima. Un mix di ammirazione e incredulità che in occasione del Campionato Italiano di Memoria Open 2019, in programma il 16 e 17 marzo al Boga’s Space di Via Seprio 2 a Milano, potremo provare tutti.

Organizzato da Matteo Salvo, Presidente dell'Italian Memory Sport Council e primo e unico italiano detentore del titolo di International Master of Memory ai Campionati di Londra del 2013, per la prima volta il campionato made in Italy parlerà internazionale. 20 cervelloni dalla memoria spaziale si sfideranno in un’appassionante maratona mentale divisa in 10 discipline. Una gara all’ultima memorizzazione visiva, testuale e alfanumerica in cui partono super favorite le sorelle della memoria, nome che la dice lunghissima sulle loro qualità mnemoniche. Kanakamahalaxmi e Kalyanalaxmi Kudikyala vengono dall’India e precisamente da Telangana, nell’India centro-meridionale, hanno rispettivamente 26 e 23 anni e conquistando il primo e il secondo posto nell’Indian National Memory Championship 2018 si sono meritate sul campo il titolo di sorelle della memoria.

Tecniche di memorizzazione: a scuola dalle sorelle della memoriapinterest
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In attesa dei campionati mondiali, loro sogno nel cassetto, le due ragazze sono pronte a sbarcare in Italia per confermare le loro capacità. Certo Kanakamahalaxmi e Kalyanalaxmi Kudikyala avranno non poco filo da torcere, in gara ci saranno infatti ''menti'' come quelle di Silvio Di Fabio e Matteo Di Cianni campioni di memoria e detentori di moltissimi record, ma determinazione e autostima sono i loro mantra e fino ad adesso la ragione è stata dalla loro. Le abbiamo incontrate alla vigilia dei campionati italiani di memoria per conoscerle meglio e scoprire i loro segreti.

La memoria è una dote che vi accomuna, quando vi siete accorte di averla entrambe?

Durante il nostro percorso di studio avevamo entrambe un approccio molto logico e in parte, anche creativo nell'apprendimento e nella rielaborazione dei contenuti. Ma è stata la scoperta del libro Train your brain, nel 2011, a farci avvicinare all’approccio allo studio dell’autore Squadron Jayasimha attuale presidente del World Memory Sports Council in India. Ne siamo rimaste affascinate, ma soprattutto, abbiamo messo in pratica i suoi consigli raggiungendo miglioramenti sorprendenti. Dallo stesso anno mia sorella ed io abbiamo iniziato a partecipare ai campionati di memoria internazionali ottenendo piazzamenti sempre migliori, con metodo e determinazione. Per noi sono fondamentali la guida del nostro memory coach, Javashima, e il sostegno dei nostri genitori.

Come gestite la competizione fra di voi?

Abbiamo sempre studiato insieme a scuola e adesso stiamo continuando ad affinare la nostra tecnica di memorizzazione facendo esercizi insieme. Questo ci aiuta molto ad affrontare i campionati, ma il nostro rapporto resta sempre molto buono, oltre che sorelle siamo due migliori amiche.

Come si svolge la vostra preparazione. Quanto, come e per quanto tempo vi allenate?

Fino a qualche anno fa ci preparavamo solo una settimana prima del campionato. Adesso iniziamo a studiare almeno sei mesi prima del campionato e ci esercitiamo anche facendo i test delle precedenti edizioni. Ci alleniamo fino a sei ore al giorno con tutte le tecniche di memoria sotto la guida del nostro memory coach Javashimba.

Che tecniche di memoria prediligete?

Le tecniche che utilizziamo di più per la memorizzazione sono le mappe mentale, la regola del P.A.V. (Paradosso, Azione, Vivido), i loci ciceroniani, le immagini creative per memorizzare nomi e visi e la conversione fonetica per trasformare i numeri in immagini. Forse concetti e metodi un po' complessi e non troppo noti ai più ma è un peccato perché non servono solo per le gare ma fanno la differenza anche nella vita di tutti i giorni. Le tecniche di memoria sono metodi scientifici che aiutano il cervello a immagazzinare qualsiasi tipo di informazione fissandole nella memoria a lungo termine.

Capisco che sia soggettivo, ma qual è la prova più complessa tra le 10 discipline in programma al Campionato Italiano di Memoria Open, e perché?

Il campionato è molto impegnativo in tutte le sue dieci discipline, ma avendo cambiato il nostro metodo di preparazione, siamo certe che potremo ottenere buoni risultati.

Scegliere di intraprendere uno sport della memoria è certamente singolare. Cosa vi ha spinto a farlo?

Usavamo le tecniche di memoria già durante i nostri studi accademici. La tecnica dei nomi e visi la usavamo per ricordare le poesie e le nozioni di scienze; la tecnica dei numeri pronunciati ad alta voce per migliorare la concentrazione e le capacità di ascolto. Grazie a queste tecniche riusciamo a studiare in modo efficace e in minor tempo.

Oggi che ce l’avete fatta a ritagliarvi uno spazio a livello internazionale, come sentite di poter cambiare le cose nel vostro Paese?

Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica nel nostro Paese sull'importanza delle tecniche di memoria per potenziare la mente e migliorare la qualità della formazione e dello studio, ad ogni livello. Chi non usa il giusto metodo e non studia in modo logico, ma solo ripetendo passivamente i contenuti, passa molto più tempo ad apprendere e con performance di qualità inferiore. Ecco perché vorremmo dare il nostro contributo alla formazione di un crescente numero di atleti della memoria in India. Ma non solo: la nostra più grande ambizione è quella di partecipare ai Campionati Mondiali di Memoria per dare lustro all’India.

Avete gareggiato in India, in Cina e fra poco lo farete in Italia. L’avreste mai detto?

No, non ce lo aspettavamo a dire la verità, ma era il nostro grande desiderio e ora siamo contente ed emozionate. Partecipare a un Campionato di Memoria Open è un’esperienza davvero completa e ci aiuterà anche in preparazione al Campionato Mondiale di memoria.

Cosa vuol dire per voi ricordare…

Ricordare vuol dire allenare e potenziare ogni giorno il nostro cervello per essere certe che ad ogni età saremo in grado di “sfidare” le leggi del ricordo, continuando a tenere a mente dati e informazioni con metodo e lucidità.