Della Beat Generation ricordiamo sempre gli uomini, diventati leggendari. Eppure tra loro ci furono anche molte donne che avevano tanto da dire. La storia le ha quasi cancellate, al più considerate muse e compagne dei poeti maschi. Negli anni 50 sesso, droga, musica e vagabondaggi erano ammessi a patto che fossero una faccenda da uomini. Le donne beatnik però non la pensavano così.

Il suo libro Troia: Mexican Memoirs è considerato il classico perduto della Beat Generation e spesso Brenda Frazer è stata paragonata a Jack Kerouac in chiave femminile. Come molte altre donne della sua generazione ha sacrificato se stessa al marito poeta. Ma a restare, alla fine, è stata la sua voce.

Brenda nasce in un giorno di luglio del 1939 in una famiglia della media borghesia di Washington D.C. e frequenta le scuole migliori. Ma il matrimonio dei genitori è infelice e l’atmosfera opprimente dentro casa le dà la sensazione di essere perennemente fuori posto. Fino all’incontro con Ray Bremser che le cambia la vita. Lui è un ragazzo di strada già pieno di guai con la legge e con un talento per la poesia. Brenda sente di aver trovato il suo posto felice.

“Lo adoravo, con tutte le sue stravaganze, e giustificavo la mia esistenza trascrivendo le sue poesie”.

Si incontrano nel Marzo del 1959 a un reading di poesia a cui sono presenti anche Gregory Corso e Allen Ginsberg, e si sposano solo tre settimane dopo. Lei ha appena iniziato il college ma non esita a mollare gli studi e seguirlo. Sei mesi dopo Ray è in prigione per rapina, viene rilasciato sulla parola ma si caccia di nuovo nei guai così nel 1961 la coppia decide di fuggire in Messico per sottrarsi alla giustizia americana. Lo fa appena Brenda è grado di viaggiare subito dopo aver dato alla luce la sua bambina Rachel. Con una neonata e le tasche vuote partono verso Sud e Brenda diventa Bonnie Bremser. È solo una delle molte identità con cui affronta tutte le traversie che la attendono. È anche il nome con cui nel 1969 pubblica il suo libro.

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La vita in Messico è durissima, sono senza un soldo e per mantenersi e drogarsi si riducono all’accattonaggio e addirittura alla prostituzione. È lo stesso Ray a procurare i clienti a Brenda. La figura della donna che mantiene l’artista beat guadagnando la pagnotta mentre lui crea giunge alle sue estreme conseguenze. Il racconto del terribile periodo messicano prenderà forma nel memoir in cui Brenda racconta di essere arrivata a dare in adozione la sua bambina perché non era in grado di crescerla.

Il libro in realtà non era mai stato concepito come tale. “Definivo me stessa sedendomi a scrivere. Era una ribellione contro la figura autoritaria più vicina a me, mio marito, che era nuovamente in prigione. Scrivere era l’unica terapia che potevo permettermi.” Inizialmente la scrittura di Brenda aveva la forma di lettere scritte al marito in carcere tra marzo e novembre del 1963 per ricordare il periodo trascorso insieme, intrattenerlo (anche eroticamente) e al tempo stesso esorcizzare i demoni del passato. Fu proprio Ray, insieme all’editor Michael Perkins, a riunire le lettere per farne una narrazione unica.

In Messico Brenda non ha scelta, è continuamente degradata nel ruolo di moglie, di madre, di donna. È costretta a prostituirsi, deve mantenere il marito, pensare da sola alla figlia, tollerare i disgustosi ma indispensabili clienti. Nel libro si confessa e al tempo stesso si confronta con le tematiche che emergono dalla sua storia dolorosa. Senza mezzi termini, senza reticenza, racconta tutto con cruda e scioccante onestà.

Anche il titolo è brutalmente onesto scegliendo deliberatamente la volgare parola italiana per raccontare il fulcro intorno a cui aveva finito per ruotare la vita in Messico: Brenda si travestiva, cambiava nome, inventava un personaggio e così cercava di sopportare, sera dopo sera, cliente dopo cliente. Ray e Brenda si stordivano di droghe impiegando il denaro guadagnato duramente per conquistare una felicità effimera. Quel che era il sogno di una vita libera e autentica si era trasformato in un incubo.

Essendo scritto in forma di lettere il racconto trasmette tutta l’urgenza del momento presente e il bisogno di gratificazione immediata in cui vivono, senza pensare mai al futuro. Che nel frattempo si consuma in un vortice di autodistruzione, fame, consunzione fisica, un aborto.

La vita boho di Brenda si è spinta così in là da far impallidire persino le avventure di Sal e Dean raccontate nel romanzo Sulla strada di Kerouac. Il libro di Brenda si ispira a quel modello, che nel 1957 aveva ottenuto un clamoroso successo, ma ciò che esplora sono esperienze specificamente femminili.

Sia per Frazer che per Kerouac il Messico era la terra delle promesse e della libertà ma mentre gli eroi di Sulla strada erano liberi di esplorare il mondo, l’esperienza messicana di Brenda ha un sapore amaro. E tuttavia il libro di Frazer è più vicino ai memoir di Kerouac, Burroughs e Ginsberg di quanto non lo sia a quelli di Joyce Johnson o Diane di Prima. Pur essendo stato scritto da una donna è del tutto inusuale rispetto agli scritti autobiografici delle altre donne beat. Al centro del racconto emerge sempre l’ambivalenza che esiste tra la sessualità e la libertà creativa di un uomo e le libertà illusorie di una donna.

“La cerchia dei Beat era dominata dagli uomini e offriva alle donne una libertà molto limitata. Il libro, come i memoir delle altre donne beat, critica il fatto che le donne erano doppiamente oppresse, dalla società “inquadrata” in senso lato e dai loro amanti e mariti che le lasciavano indietro a guadagnare soldi e prendersi cura dei bambini. Anche se gli uomini beat rifiutavano di conformarsi alla società borghese conservavano una visione delle donne molto tradizionale, si aspettavano che conducessero una vita ordinata come madri e sostentatrici della famiglia”.

Quando Brenda trova il coraggio di lasciare Ray si trasferisce nella fattoria di Allen Ginsberg interessandosi di agricoltura sostenibile e questioni ambientali di cui continuerà a occuparsi anche dopo essersi spostata in Michigan. Solo occasionalmente continuò a scrivere poesie lasciandosi alle spalle la sregolata vita da beat per trovare una nuova armonia, con se stessa e il mondo.

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