Calatrava deve risarcire Venezia. Lo ha deciso la seconda sezione centrale d’appello della Corte dei Conti, che il 6 agosto 2019 ha ordinato a Santiago Calatrava, uno degli architetti più famosi al mondo, di risarcire i danni a Venezia per aver costruito un ponte che non ha tenuto conto di “ciò che tutti sanno” della città - vale a dire che è frequentata da molti turisti con bagagli al seguito.

“Una negligenza macroscopica”. Così è stato definito l’errore di Calatrava nel progettare il ponte in vetro e acciaio che dal 2008 attraversa il Canal Grande collegando la stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia con Piazzale Roma, sanzionato con una multa di 78.000 euro (il ponte era invece costato 11 milioni e 600 mila euro, a fronte dei 7 milioni previsti).

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Dei milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia, molti arrivano alla stazione ferroviaria di Santa Lucia e attraversano il ponte di Calatrava, trascinando i bagagli sui suoi gradini di vetro.

I piani originali dello studio stimavano che questi continui passaggi avrebbero richiesto una sostituzione ogni 20 anni, ma già quattro anni dopo l’inaugurazione è stato necessario intervenire su otto gradini, per un costo complessivo di 36 mila euro.

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L’altro problema, che il ponte di Venezia condivide con quello progettato da Calatrava a Bilbao, è la pioggia, che rende la superficie di vetro inclinato un pericoloso scivolo per i pedoni (con conseguenti cadute e ulteriori danni ai gradini).

Nel 2014 la città fece causa a Calatrava per negligenza, ma la corte si espresse a suo favore, sostenendo che il prematuro deterioramento fosse dovuto a un “uso scorretto della struttura” (leggi lo scorrimento di trolley e valigie).

Una sentenza ribaltata in appello, dove il tribunale ha stabilito che la presenza di valigie su rotelle avrebbe dovuto essere considerata come “inevitabile” in un progetto del genere.

Il ponte di Calatrava a Venezia non è però l’unico problema della città con il flusso incontrollato di turisti: oltre all’ormai impellente questione delle grandi crociere che ogni giorno entrano nella laguna, il Comune ha approvato un nuovo regolamento di polizia urbana per fare in modo che le persone non si siedano a mangiare sui monumenti e che non facciano il bagno nei canali.