Il puntinismo è un movimento artistico che si è sviluppato in Francia a partire dal 1870, solitamente noto con il nome di pointillisme. Il termine è stato coniato dal critico francese Félix Fénéon.

La corrente del puntinismo è direttamente figlia dell’impressionismo e del neoimpressionismo; nasce, infatti, dalle critiche che vengono mosse ad esso da alcuni artisti francesi. Le considerazioni dei puntinisti nascono principalmente dall’idea di assenza del colore locale nei quadri impressionisti. Basandosi sulle teorie scientifiche che mostrano i meccanismi della visione umana, i puntinisti arrivarono alla conclusione che i colori necessitano di essere accostati sulla tela, in modo tale da far avvenire una fusione nella retina dell’osservatore.

Il metodo che viene utilizzato dal puntinismo è caratterizzato da una massima precisione, con l’obiettivo di ottenere una maggiore forza plastica, al contrario di quello che avviene nell’immagine impressionista, in cui la solidità delle figure viene meno.

Il puntinismo e George Seurat

George Seurat è l’artista massimo esponente della corrente puntinista, nato a Parigi e morto prematuramente all’età di 31 anni a causa di un’infezione. Seurat fa del colore e della luce i protagonisti delle sue opere. Sin da bambino si appassiona alla pittura e al disegno, grazie anche gli insegnamenti di suo zio, pittore dilettante. Si iscrive alla scuola di belle arti, dove scopre il testo chimico di Chevreul La legge del contrasto simultaneo dei colori, che gli apre lo sguardo sullo studio del colore. Nel frattempo visita molto spesso il Louvre, e si rende conto che i suoi studi sul colore vengono già messi in pratica da Veronese, anche se in modo empirico e non progettato.

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Inizia quindi a realizzare le sue prime tele. La prima opera di rilievo di Seurat è Un bagno ad Asnières (foto sopra), che si trova attualmente alla National Gallery di Londra. Ma il vero manifesto del puntinismo è Una domenica pomeriggio al’Ile de la grande Jatte (Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande Jatte, foto di apertura), del 1886 e attualmente conservato all’Art Institute di Chicago. L’opera viene esposta l’anno dopo alla mostra degli Impressionisti a New York, catturando l’interesse della critica.

Seurat qui utilizza con estrema precisione la tecnica del puntinismo, creando un’atmosfera che richiama all’immobilità e alla calma di quel momento; i personaggi sono geometrizzati e i colori delle campiture sono il risultato evidente della ricerca di Seurat, risultante di diversi puntini colorati secondo le mescolanze indicate dalla teoria cromatica dei primari e dei complementari. Lo spazio e la profondità vengono tramite la progressiva diminuzione delle forme degli oggetti. Senza rendersene conto, Georges Seurat con questi lavori pone le basi per tantissime correnti artistiche a venire, come il cubismo, e ispirando tantissimi artisti dell’arte moderna e venire, come Roy Lichtenstein, che nelle sue opere si serve dei procedimenti puntinisti.

Il puntinismo di Paul Signac

L’altro grande protagonista del puntinismo è Paul Signac. Nasce a Parigi nel 1863, scopre la sua vocazione per la pittura mentre partecipa ad una mostra di Claude Monet. Inizia a frequentare un atelier a Montmartre e inizia a dipingere le vedute della città.

La prima mostra di Paul Signac si svolge nel 1884 al Salon des Artistes Indépendants, luogo dove vengono ospitate numerose opere degli artisti che erano stati rifiutati dal Salon Officiel, dove le opere considerate innovative non venivano accettate. È qui che Signac incontra Georges Seurat, stringendo un sodalizio che porta, qualche anno dopo, all’apertura della Société des artistes indépendants, e inizia ad adottare la tecnica puntinista del collega.

Le prime opere di Signac vengono influenzate maggiormente dall’impressionismo. È facile ricondurre il lavoro di Paul Signac anche a Vincent Van Gogh, in quanto si influenzarono a vicenda. In sintonia con Seurat, a Signac non interessa rendere viva la scena, ma concentrarsi sulla tecnica e sugli effetti del colore. Ne è un esempio l’opera Colazione, del 1886, in cui utilizza la tecnica puntinista per dipingere figure che appaiono statiche.

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Il puntinismo e il divisionismo

In definitiva, il puntinismo è una corrente che è nata in seno al neoimpressionismo, e che ha influenzato notevolmente la storia dell’arte moderna a venire. Se l’impressionismo aveva fissato le regole per una rappresentazione distante dal reale e più vicina alle impressioni passeggere, le altre correnti compiono un lavoro di raffinazione di questa tendenza. Ne è un esempio perfetto il divisionismo, corrente caratterizzata anch’essa da un intimismo dell’interpretazione. Da un punto di vista tecnico i divisionisti cercano di raggiungere gli stessi risultati dei puntinisti, ma non con puntini accostati, ma con la composizione di filamenti irregolari che si sovrappongono e si accostano, ponendo le basi per il dinamismo che, qualche anno dopo, caratterizza il futurismo.