Como

‘Ndrangheta, preso Filippini, narcotrafficante latitante da 22 anni

Caterina Franci 3 Maggio 2018

Como, Cronaca

Angelo Filippini era latitante da 22 anni

 

COMO – E’ stato arrestato a Temara, in Marocco, Angelo Filippini, latitante internazionale colpito da provvedimento di cattura emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano. L’uomo, nato a Como nel 1944, deve scontare una pena di 11 anni, 7 mesi e 20 giorni per traffico internazionale di stupefacenti.

La notizia della sua cattura è arrivata pochi giorni fa dall’Interpol in Marocco: Filippini è stato trovato a Temara, a circa 15 km da Rabat, dalla Gendarmeria Reale Marocchina dopo che i Carabinieri di Como lo avevano rintracciato e localizzato dopo una lunga attività di ricerca. In diversi mesi di indagine il Nucleo Investigativo di Como ha consentito dapprima di ricostruire l’intero periodo di latitanza di Filippini (ben 22 anni) per poi localizzarlo in Marocco.

L’arresto di Filippini è un grande motivo di soddisfazione per l’Arma di Como: inquadrato quale partecipe dell’organizzazione criminale ‘ndranghetista “Spinella – Ottinà”, operante in Provincia fin dai primi anni ’80 tra Como, Fino Mornasco e Rovellasca, forniva ai vertici dell’organizzazione un capannone di sua proprietà sito nel Comune di Rovellasca, nel quale veniva custodita l’eroina acquistata da fornitori turchi, ricevendo per tale apporto una consistente somma di denaro (30 milioni delle vecchie lire per ogni carico custodito), e provvedendo personalmente al confezionamento e alla successiva consegna per commercializzazione delle varie partite, nell’ordine di circa 100/200 Kg al mese, ogni qual volta veniva disposto dai “capi” della cosca.

L’azione incessante del Nucleo Investigativo, che ha ripreso con ostinazione la ricerca dell’ultimo latitante storico dell’indagine “Smirne”, ha quindi permesso di individuare Filippini in Marocco nella cittadina costiera di Temara, dove viveva sotto falso nome, pur mantenendo stretti contatti con l’ Italia, occupandosi di intermediazione nel settore immobiliare ed edile marocchino.

Al suo arresto il latitante è stato trovato in possesso di documenti contraffatti, nello specifico un passaporto rilasciato dalle autorità Bulgare sotto falso nome, ma le note imperfezioni fisiche del soggetto (mutilazione del dito medio della mano sinistra) hanno permesso di giungere al suo fermo prima ed alla successiva convalida dell’arresto ai fini estradizionali.

Al momento ristretto in territorio marocchino, in ragione dei vigenti accordi, si attende l’avvio delle relative pratiche estradizionali per l’Italia.