Erba

Fratelli d’Italia in Comune, prima il no, poi il sì: “Confusione legislativa”

Caterina Franci 26 Gennaio 2018

Erba, Politica

Claudio Ghislanzoni e Luisella Ciceri

 

ERBA – Prima la bocciatura, poi il ‘retro front’: sono stati giorni di confusione a Palazzo Majnoni per la costituzione del nuovo gruppo consiliare Fratelli d’Italia composto da Claudio Ghislanzoni e Luisella Ciceri (ex Erba Primaditutto).

Dopo l’annuncio del passaggio dalla lista civica al partito di Giorgia Meloni i consiglieri Ghislanzoni e Ciceri, pronti ad avviare l’iter burocratico per sancire il ‘trasferimento’, si sono infatti visti chiudere la porta in faccia con una missiva, firmata dal Segretario Generale Giacomo Dell’Olio e dal presidente del Consiglio Comunale Matteo Redaelli.

Poche righe, nelle quali il rappresentante legale del Comune annunciava ai consiglieri l’impossibilità di creare il nuovo gruppo Fratelli d’Italia all’interno del Consiglio Comunale, citando dapprima il regolamento interno e quindi una sentenza della Corte Costituzionale del 1990, secondo cui “ i gruppi consiliari sono organi del Consiglio regionale caratterizzati da una peculiari autonomia in quanto espressione, nell’ambito del Consiglio stesso, dei partiti o delle correnti politiche che hanno presentato  liste di candidati al corpo elettorale, ottenendone i suffragi necessari alla elezione dei consiglieri”. In altre parole i gruppi consiliari “sono conseguenze dirette di un’espressione di voto”, che, nel caso specifico Fratelli d’Italia, non c’è stata.

Una lettera che ha lasciato l’amaro in bocca a Ghislanzoni, convinto delle sue ragioni e determinato a farle valere. Con successo, c’è da dire, vista la nuova comunicazione giunta all’avvocato nel pomeriggio di oggi, venerdì: “Il presidente del Consiglio Matteo Redaelli ha inviato una lettera a me e a Luisella Ciceri annunciando che, in effetti, non c’è nessun elemento ostativo alla costituzione di un nuovo gruppo consiliare e scusandosi per la confusione” ha fatto sapere l’ex vicesindaco.

Il Comune avrebbe interpellato il Ministero dell’Interno per chiarire l’aspetto. Lunedì sera in capigruppo si tratterà anche dell’argomento.

Soddisfatto Ghislanzoni: “E’ stato un caso di confusione legislativa, come ho sostenuto dall’inizio. Avevo ragione e sono contento che chi di dovere lo abbia riconosciuto“.