PERO CORVINO
(Amelanchier ovalis)
LO SPAZIO DI FABIO - rubrica curata da Fabio Frigeri
24 agosto 2011

(f.f.) il pero corvino è un arbusto diffuso sulle nostre montagne ed è particolarmente bello durante la fioritura primaverile. Si abbarbica alle rocce cercando il nutrimento nelle fessure delle stesse. Non è pianta protetta.

IL GENERE AMELANCHIER

Famiglia Rosaceae

Amelanchier Medicus fu classificato da Friedrich Kasimir Medicus[1] nel 1789.

Il nome generico Amélanchier deriva dal termine provenzale e savoiardo amélanquier usato per denominare questa pianta che era conosciuta anche come nespolo (= néflier) selvatico. Il termine francese è di origine gallica da amelanco, amalanco (= piccola mela).

Amelanchier è un genere comprendente una ventina di specie di arbusti o alberi di origine nord-americana. L’unica specie spontanea in Europa è proprio Amelanchier ovalis, ma, nel nord, si trova anche Amelanchier canadensis che si è naturalizzato.

La classificazione del genere non è ancora definitiva a causa di fenomeni di poliplodia, apomissi e ibridazione.

Queste piante raggiungono anche i 5 metri di altezza, hanno foglie caduche, amano terreni acidi e ricchi di nutrimento (quindi Amelanchier ovalis fa eccezione amando terreni calcarei poveri di nutrimento).

Sopportano temperature anche molto basse, ma non amano le estati troppo secche. I fiori sono bianchi o rosati, raccolti in grappoli terminali e hanno cinque petali allungati. I frutti sono commestibili e hanno colore da rosso a nero e, da sempre, sono usati dalle popolazioni locali.

Alcune specie sono usate come piante ornamentali.

AMELANCHIER OVALIS

Amelanchier ovalis

Amelanchier ovalis Medicus

Classificata da Friedrich Kasimir Medikus nel 1793.

Conosciuta volgarmente come: pero corvino

Il nome specifico ovalis deriva dal latino ōvum (= uovo) e fa riferimento alla forma ovale delle foglie.

La fioritura del pero corvino precede lo sviluppo delle foglie rendendo la pianta molto bella a vedersi in primavera. La pianta penetra con le sue radici profondamente nella roccia fungendo da pianta pioniera.

Foglie e corteccia sono usate per preparare infusi con proprietà antinfiammatorie, antireumatiche, astringenti, antipiretiche, diuretiche e ipotensive. Per questo motivo, nel medioevo, esso faceva parte del Giardino dei semplici dei monasteri.

I frutti sono ottimo alimento per uccelli[2] e altri animali, ma sono usati anche dall’uomo per preparare marmellate. Dai fiori viene prodotto un ottimo miele. Il legno è usato per lavori di intarsio.

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[3]:

527. – Amelanchier vulgaris – Moench.

= Mespilus amelanchier – L.

= Aronia rotundifolia – Pers.

(luoghi in cui è stata osservata:) Nella valle del Frigido al Forno, alle Casette, nelle cave al Colle Biforco, nei boschi sopra Gronda e a Resceto, nella valle di Antona al Banditello e dietro il M. Carchio, nella valle del Lucido fra Monzone e Porcigliola, al solco di Equi, ad Aiola. Indicato anche nelle Alpi Apuane alle cave di Miseglia dove abbonda, alle sorgenti del Frigido e sulla cresta del Sagro dalla parte della valle del Catino (Bert.), al M. d’Ama e al M. Betogli (Bolzon), a Vinca presso la foce del Giovo (Somm.).

Volg. Pero corvino. Fiorisce in aprile e maggio. Pianta legnosa.

LA PIANTA

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Rosales; Famiglia: Rosaceae; Genere: Amelanchier Eriophorum; Specie: Amelanchier ovalis

Forma biologica: Fanerofita cespugliosa (simbolo: P caesp). Fanerofita (simbolo: P) è una pianta perenne e legnosa con gemme svernanti poste a più di 30 cm dal suolo. Cespugliosa o cespitosa (simbolo: caesp) significa che il portamento è cespuglioso.

Descrizione: arbusto generalmente di ridotte dimensioni che può, però, raggiungere da 1 a 3 metri di altezza, presenta fusti eretti e poco ramificati e chioma densa. Le foglie sono caduche, ovali e picciolate, sono verde scuro e glabre nella pagina superiore e grigio feltrose nella pagina inferiore per la fitta pelosità. I fiori hanno cinque petali bianchi allungati riuniti in racemi terminali. I frutti sono piccoli pomi (da 5 a 8 mm), azzurro-nerastri e rivestiti, a maturità, da materiale pruinoso, hanno consistenza farinosa e sono in genere insapori.

Antesi: aprile-maggio.

Tipo corologico: mediterraneo ed europeo con preferenza per le zone montane. In Italia è presente in tutto il territorio eccetto la Puglia.

Habitat: pendii rocciosi aridi e assolati su substrati calcarei anche poveri di nutrimento, dal piano fino a 1200 metri e raramente a quote più elevate.

Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.

Altre foto possono essere consultate qui

 

Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.



note

1 Friedrich Kasimir Medikus (1736-1808) botanico e fisico tedesco curatore di alcuni Orti Botanici. È conosciuto anche come Medicus. Sottopose a revisione il lavoro di Linneo con grande precisione e meticolosità. L’abbreviatura usata per le piante da lui descritte è anche Medik.

2 Infatti la pianta era chiamata in Francia Arbre aux oiseaux.

3 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 114.