La pressione della notorietà colpisce tutti, anche l’uovo di Instagram che ha battuto il record mondiale per il post con più like della storia (al momento 52 milioni). E infatti, adesso, l’uovo inizia a mostrare qualche crepa in seguito a tutta l’attenzione ricevuta. Almeno è così che si mostra in un nuovo post su Instagram, svelando un inatteso ruolo sociale.
Il video, che mostra un uovo che viene schiacciato dalla notorietà social, è infatti accompagnata da una didascalia: “Fiuuu! Adesso mi sento meglio. Se anche tu senti addosso troppa pressione, visita talkingegg.info e scopri di più. Costruiamo assieme questa lista”. Seguendo il link, si approda a un sito web contenente un elenco di paesi e i vari servizi disponibili in materia di salute mentale.
Inizialmente mostrata come pubblicità durante il Super Bowl sulla piattaforma streaming di Hulu, la nuova incarnazione dell’uovo di Instagram mostra come dietro questa operazione ci possa essere di più del solo obiettivo di detronizzare l’influencer Kylie Jenner, detentrice fino a poco fa del post con più like sul social network.
Ci sono voluti solo nove giorni (dal 4 al 13 gennaio) per superare e triplicare il precedente record di 18 milioni, un’impresa che ha fatto sospettare che dietro ci fosse una grossa società di marketing. Ricostruzione smentita da Chris Godfrey, “ideatore” dell’uovo che si è mostrato proprio in occasione dello spot di Hulu e ha poi raccontato come l’unico obiettivo, inizialmente, fosse proprio quello di raggiungere quanti più like possibile.
Missione compiuta. E adesso che un semplice uovo (soprannominato Eugene) è diventato un vero e proprio influencer da 10 milioni di follower, sfrutta la notorietà appena acquisita per darsi al sociale. Ma questo, probabilmente, è solo il primo passo: vari esperti del settore hanno stimato che una collaborazione commerciale con questo account può valere anche dieci milioni di dollari (cifre esagerate, secondo Godfrey). Se domani dovessimo vedere un uovo indossare borselli Supreme o vestiti Gucci, ci sarebbe poco da stupirsi.
