Umit Benan è lo stilista che più di altri si fa portavoce di un gusto per il racconto nella moda. Lo stilista di origine turca esplora il mestiere di fashion-making come qualcosa di più di una proposta stagionale di nuove forme e sagome, evitando allo stesso tempo la trappola della creazione di immagini come esercizio di stile virtuale. Si concentra su abiti veri, destinati a essere indossati da uomini reali, con l’obiettivo di trasmettere un messaggio più ampio, che è inesorabilmente collegato al mondo in cui vive e alle cose che lo riguardano. La sua risposta alla realtà di oggi assume la forma delle sue collezioni, che sono piene di persone vestite di abiti, non di costumi. L'estetica è sempre politica, dopo tutto, perché gli abiti sono la membrana che connette l'individuo con la società: un visual particolarmente d'impatto.

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Courtesy Umit Benan

Come Benan stesso afferma però, la sua visione di menswear è legata al mondo classico: "preferisco un classico con tocco moderno ma non totalmente streetwear e sportswear, come si usa molto oggi". "Ogni epoca passata ha avuto uno stile ben delineato e riconoscibile", continua "se penso ai classici non posso non menzionare Armani, Nino Cerruti, Gianni Versace, Prada. Oggi invece no, tutto va bene e ogni cosa è all’insegna della comodità, così facendo finisce tutto con l’essere una grande stamperia".

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Le origini di Umit Benan

Nato a Stoccarda da genitori turchi nel 1980, si trasferisce a Istanbul all’età di 2 anni e qui vive fino ai 15, dividendo il suo tempo tra lo studio e il lavoro nell’azienda tessile di famiglia. Frequenta le superiori a Lugano, in Svizzera, si diploma nel 1998 e si trasferisce subito dopo a Boston per studiare Marketing e Relazioni Pubbliche al College. Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti decide di diventare stilista e comincia a trascorrere alcune estati a Milano per prendere lezioni di disegno.

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Dopo la laurea si trasferisce a Milano per frequentare i corsi Master in Fashion Design presso l’Istituto Marangoni. Il suo debutto nel settore della moda è segnato da collaborazioni con Marc Jacobs, Sophie Théallet e il suo brand Motu Tane, nonché Rifat Ozbek presso Pollini. Poi, nel 2009, fonda il suo marchio personale, e con il lancio della sua seconda collezione vince il primo premio dell’edizione maschile di Who’s On Next organizzato da Alta Roma. Nel 2012, Umit Benan diventa consulente di moda per Trussardi 1911, creando modelli per le linee uomo e donna. La sua prima collezione uomo primavera estate 2013 ha sfilato sulle passerelle di Milano.

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La collezione uomo autunno inverno 2019 2020

Nella collezione autunno inverno 2019 2020 God is black part.2 , presentata a 080 Barcelona Fashion, lo stilista parte dal concetto di un uomo musulmano che vive in un mondo occidentale polarizzato e si pone come portavoce di una mascolinità assertiva, canalizzando il controverso carattere del musulmano nero: un doppio nemico, agli standard odierni, completo di significanti culturali come il cappello tekke e il caftano.

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Si ispira ai suoi eroi, Malcolm X e Tupac Shakur, rappresentandoli con la sua audacia sartoriale. Giacche da campo, tute per il tempo libero, caftani, classici cappotti sartoriali e cardigan sono la sua interpretazione della moda destinata a colpire la strada. Un guardaroba per uomini eleganti che si sporcano le mani. Raffinato ma grezzo, autentico ma ricco di vivaci contrasti.