Politica
18 Gennaio 2018
Per la lista guidata da Emma Bonino tre pilastri: deficit a zero e debito pubblico stabile, arginare i populismi e importanza al ruolo dell’Europa

+Europa: “Al Pd chiederemo spazi tv e non collegi”

di Redazione | 4 min

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Doveva essere la giornata dell’accordo con il Pd su scala nazionale per la lista +Europa ma, al momento attuale, l’ufficialità dell’apparentamento è arrivata solo per le regionali in Lombardia e Lazio. Nonostante questo piccolo contrattempo traspare ottimismo dalle parole di Mario Zamorani (presidente dei Radicali Ferrara) e Paolo Niccolò Giubelli (segretario dei Radicali Ferrara) sul fatto che la questione possa risolversi: “A Roma si stanno facendo trattative frenetiche e dall’incontro di oggi con il Pd sembra proprio che l’accordo si possa fare, anche se manca ancora l’ufficialità, ed entro la settimana scioglieremo anche questo nodo. Noi siamo dalla parte di chi auspica l’apparentamento. Vogliamo ringraziare il segretario provinciale del Partito Democratico per essersi reso disponibile ad aiutarci quando sembrava dovessimo raccogliere le firme per riuscire a presentare la lista”.

È proprio sull’eventuale accordo elettorale con i democratici che si sofferma il ragionamento di Giubelli: “Fare l’apparentamento con il Pd ci posiziona come proposta politica, evitando così una dispersione del voto. Il rischio però è che una parte dell’elettorato non vuole che il voto vada a Renzi. Al Partito Democratico chiederemo spazi televisivi perché come lista dobbiamo raggiungere il 3% per avere in Parlamento persone che fanno parte di questo progetto”. Secondo il segretario radicale “l’obiettivo è alla portata di +Europa che è cresciuta nelle settimane e ha grandi potenzialità grazie all’appoggio di personalità di spicco. Vorremmo inoltre allargarci a più persone per lavorare insieme anche in futuro”.

Alla parole di Giubelli fanno eco quelle di Zamorani: “Collegi sicuri con il Pd in fase, per così dire, poco brillante non ci sono. Elemento centrale quindi dell’accordo con i democratici non saranno i collegi ma gli spazi televisivi anche perché l’80% degli italiani vota in base a quello che vede in tv. Il nostro lavoro sarà anche quello di far conoscere (e riconoscere una volta alle urne) il nostro simbolo e per farlo dobbiamo utilizzare la piazza ed il web”. Ed ancora: “Il trend in crescita è più importante delle percentuali dei sondaggi – prosegue lo storico esponente dei Radicali -. Abbiamo le potenzialità per arrivare al 3% e far eleggere un certo numero di parlamentari che tirino il Pd nella direzione dell’Europa”.

Per la lista guidata da Emma Bonino è ancora in fase di definizione il programma ufficiale ma le linee guida sono chiare e si basano su tre pilastri fondamentali: deficit a zero e debito pubblico stabile al valore del 2017, arginare i populismi e nazionalismi che “hanno sempre portato ad autoritarismi e razzismo” e grande importanza al ruolo dell’Europa e alla costituzione federale degli stati uniti d’Europa.

“Già nel 2016 – ricorda Giubelli – avevamo lanciato un seminario dal titolo ‘Perché l’Europa è bellissima’, intuendo già allora l’importanza del tema europeo. Non è cosa da poco trovarsi a parlare di Europa che è passata dall’essere il più grande obiettivo a capo espiatorio di tutti i mali. L’Europa oggi richiede riforme ma ha fatto tantissimo per il nostro paese e ha dato vantaggi a tanti di noi per questo l’obiettivo politico sono gli stati uniti d’Europa che ci consentiranno di essere più efficaci sulle politiche da affrontare”.

Parole che trovano il sostegno anche di Zamorani: “L’Europa ha salvato l’Italia quando ci ha imposto un limite al debito altrimenti rischiavamo la fine della Grecia, su cui sono stati compiuti errori. Da sola neanche la forte e muscolosa Germania ce la può fare e se avessimo la possibilità di creare gli stati uniti d’Europa saremo una potenza mondiale al pari degli Usa. Salvini e Di Maio non si rendono conto che l’Europa è il posto migliore dove vivere e se si dovesse rifare oggi il referendum sulla Brexit gli inglesi deciderebbero sicuramente di rimanere in Ue”.

Non mancheranno nel programma di +Europa temi radicali come “le politiche sull’anti proibizionismo, sulla ricerca scientifica e sui diritti civili”, mentre una stoccata arriva sul fronte legge elettorale definita “indegna in molti suoi punti come quello della raccolta firme e del finanziamento ai partiti. E’ una accozzaglia tra proporzionale e maggioritario che non si capisce ed è un problema da risolvere”.

Lo sguardo di +Europa è però proiettato anche sul futuro, superando i confini del 4 marzo: “Dopo le elezioni – conclude Zamorani – ci sarà una riformulazione del centro sinistra post Renzi. Servirà un centro sinistra meno autoreferenziale e più vicino ai cittadini ed avere al nostro fianco figure come Letta, Prodi e Calenda ci aiuterà”.

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