Politica
17 Febbraio 2018

Sateriale attacca Renzi: “Antipatico a pelle”

di Redazione | 5 min

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Ci siamo molto arrabbiati perché il governo Renzi non consultava nessun sindacato: ha deciso che non aveva bisogno dei corpi intermedi e l’ha considerata una delle sue innovazioni. Ci ha indispettito perché perfino la destra con Berlusconi consultava, o faceva finta di consultare, i corpi intermedi”. Non usa mezze parole l’ex sindaco e sindacalista Gaetano Sateriale per attaccare il segretario Pd Matteo Renzi durante la presentazione del suo libro ‘Solidarietà. Storia di un’idea’.

Ma le bordate all’ex premier non finiscono qua: “Ci siamo irritati ma poi ho iniziato a pensare ‘ma per fortuna nostra e sua che non ci convoca’. Il sindacato ha tutti i difetti del mondo ma se gli dici che 2 più 2 alla fine della prossima settimana farà 4 poi lunedì ti vengono a chiedere perché ha fatto 3. Non scappi, il confronto con questi soggetti è fatto così, e questo per lui è intollerabile e sei un gufo se glielo fai notare”.

Non mancano, tra i sorrisi dei presenti, i ricordi dei tre momenti in cui l’attuale componente della segreteria nazionale della Cgil ha incontrato da vicino Renzi: “La prima volta fu in piazza della Signoria a Firenze. Io ero sindaco di Ferrara e lui presidente della provincia di Firenze, ed alcuni amici che lavoravano al comune di Firenze me lo hanno presentato, alla fine ho detto loro di non farmelo più incontrare perché epidermicamente non mi sta simpatico”.

La seconda volta è stata “una mattina, mentre leggendo i suoi tweet diceva ‘il problema in Italia è crescita ed occupazione, occupazione e crescita’. Leggendolo mi sono sentito risollevato e ho fatto un tweet ironico dicendo ‘bellissimo questo post del presidente Renzi. Che si sia iscritto alla Cgil?’. Erano le 7 e alle 7:05 ho trovato la sua risposta ‘non accadrà mai stai tranquillo’”.

La terza volta è stata in una occasione ufficiale nell’ottobre del 2016, “quando ha convocato i sindacati per presentare il Piano Italia. Io non credevo alle mie orecchie, ha descritto una situazione per realizzare le opere di cui il paese ha bisogno come noi della Cgil non avremo saputo fare. È successo però un mese prima del referendum, poi non ci sono stati più incontri”.

Lo stesso Sateriale assicura che “in questo paese le pratiche di confronto tra governi e soggetti intermedi è molto diffusa, quel che succede a Roma è una eccezione. Da qualche anno manca la politica che intercetta i bisogni della gente, non c’è più quel rappresentante generale”. E ancora sulle organizzazioni sindacali: “Le organizzazioni sindacali italiane hanno nel dna di essere dei soggetti e rappresentanti generali dei bisogni dei lavoratori. Il sindacato in Italia quando firma un accordo lo fa pensando al bene del Paese, mentre le associazioni delle imprese non hanno la visione strategica generale o non ce l’hanno sempre. Hanno la visione di rappresentare i propri iscritti ma non si pongono il problema se il loro obiettivo va incontro alle esigenze del paese ed un esempio è il welfare aziendale”.

Critiche pesanti l’autore le dedica anche all’Europa: “La mia impressione è che ne abbiamo sbagliate parecchie negli ultimi 10-15 anni riguardo alle politiche economiche fatte ed ad ognuna si può affiancare un nome. Il primo errore è che abbiamo preso dentro dei paesi che uscivano dal blocco socialista la cui solidità in termini di democrazia e di cultura della democrazia era più giovane e fragile della nostra”. Secondo il sindacalista “era più ragionevole fare una operazione a doppia velocità. Questo ci ha costretto ad abbandonare alcuni valori come quello della solidarietà e dell’unione”.

Un altro grande errore per Sateriale è stato “il comportamento che abbiamo avuto verso la Turchia ed io ricordo il commissario europeo, che poi è diventato presidente del consiglio, Mario Monti che aveva in mano il dossier a cui una sera chiesi come stava andando. Lui rispose ‘lo stiamo esaminando ma ci sono delle perplessità perché i turchi non sono mica europei’. Quella era una Turchia laica, prima della sbandata e della chiusura laica, che guardava all’Europa”.

Siamo sfilacciati, privi di una bussola e se la gente quando ci sono le elezioni europee non va a votare è perché non c’è una idea di Europa conosciuta e condivisa” prosegue l’ex sindaco, sostenendo che “l’Europa è priva di orizzonte con tanti punti venuti meno, prima di tutto la solidarietà. Un altro grande tema abbandonato è quello della piena occupazione e se prima si convergevano le politiche verso la piena occupazione ora l’obiettivo è il riordino del bilancio dei singoli stati”.

Sateriale affronta anche il tema della solidarietà che dà il titolo al suo libro: “Tema adatto ad un sindacalista, mi sono accorto che la parola è molto più recente di quello che pensavamo ed il primo caso in cui viene richiamata è relativa ad un obbligo giuridico e non etico”. Ma non solo: “L’idea di Smith – chiosa Sateriale – che il mercato si organizza da solo è una bufala settecentesca ed anche papa Francesco ha detto che la teoria della redistribuzione non ha mai funzionato. Noi stiamo vivendo una fase in cui il welfare viene indebolito. Stanno aumentando le disuguaglianze e ci sono grafici che ci mettono vicino agli Usa e agli stati in cui prevale l’idea che ognuno ha la responsabilità sulla solidarietà verso la sua famiglia e che non c’è la necessità che ci sia un terzo che corrisponde a questo”.

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