Lagosanto
21 Febbraio 2018
Al via la querelle tra ex iscritti e il segretario Masiero: "Ci appelliamo a L'approdo", il Pd intanto sostituisce le serrature

Il Pd nega la sala agli ex iscritti: “Non è vostra, ridateci la nostra sede”

di Redazione | 5 min

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Lagosanto. Continuano le schermaglie tra vecchi e nuovi dem nel comune del sindaco ex Pd Maria Teresa Romanini, che per questa volta non è l’oggetto del contendere. A inasprire gli animi degli ex iscritti (tali in quanto “non più in accordo con tante politiche portate avanti da Renzi e soci”) la nuova querelle sulle sorti della sede di partito di via Alighieri.

“Alcuni giorni fa – scrivono in una lunga lettera indirizzata alla stampa – abbiamo chiesto al segretario locale del Pd di potere utilizzare la saletta della sede per un nostro incontro, proprio per discutere su che fine farà la sede”. Ma la risposta è stata negativa: “Una cosa naturale per qualcuno, visti gli ultimi avvenimenti, ma certamente innaturale per la storia che c’è dietro quella sede”.

E sulla storia della “storica sede” si va indietro di quasi mezzo secolo. “Costruita da muratori e volontari laghesi con il contributo di tante sottoscrizioni volontarie, fu sede del Pci, prestata gratuitamente a chi ne faceva richiesta, come segnale di grande apertura e disponibilità nei confronti della comunità”.

La ristrutturazione successiva dello stabile potè contare addirittura sul taglio del nastro di Enrico Berlinguer, nel 1984. Poi negli anni Novanta, i Ds spesero 18 milioni di lire per costruirvi la sede della Cgil. “Molti tra coloro che scrivono hanno lavorato e contribuito alla sua costruzione: proprio per questo esprimiamo un sentimento di forte disapprovazione nel non poterla utilizzare. Per di più la serratura è stata prontamente cambiata”.

“Vogliamo rammentare – aggiungono – che la sede non è del Pd, ma della Fondazione l’Approdo, nata per mettere in sicurezza i capitali dei Ds. Inoltre il Pd, attuale locatario, non paga l’affitto, per un accordo fatto dai nostri dirigenti di allora”.

Ora, al grido di ‘Ridateci la nostra sede’, il nutrito gruppo si appella alla Fondazione l’Approdo, per una soluzione che rimetta a posto le cose. A firmare la missiva, tra gli altri, nomi di spicco della società e della politica laghese, a partire dal sindaco Romanini e da due suoi assessori Diana Chiodi e Antonella Mazzotti, a cui si aggiungono la coordinatrice di Auser Elisabetta Tagliatti, l’ex presidente Pro Loco Silvia Zappaterra, Matteo Bulgarelli, figlio della compianta Paola Ricci, Anna Menegatti, Oliviana Carletti, Alessandra Chiodi, Alberto Chiodi, Fabio Gadda, Ido Bulgarelli, Giorgio Bigoni, Stefano Albieri, Massimo Marinelli, Clares Valieri, Ilaria Turri, Stefano Guerrini, Maria Rita Finessi e Raffaele Barboni.

Interpellato sulla questione, il segretario Pd Manuel Masiero si esprime con un no-comment: “Non so quali considerazioni abbiano fatto, non le hanno espresse direttamente a me. Mi riservo di leggerle prima di esprimermi a riguardo”.

Gentile direttore,
siamo un gruppo direi numeroso di ex iscritti al Pd di Lagosanto, da tempo abbiamo deciso di non rinnovare la tessera del partito, perché come già evidenziato altre volte non ci troviamo più in accordo con tante politiche portate avanti da Renzi e soci. Ma non è questo il punto che vogliamo evidenziare.

Alcuni giorni fa abbiamo chiesto al segretario locale del Pd di potere utilizzare la saletta della sede per un incontro tra noi per circa un’ora proprio per discutere che fine farà la sede. A tale richiesta abbiamo ricevuto un no, una cosa naturale per qualcuno visto gli ultimi avvenimenti, ma certamente innaturale per la storia che c’è dietro. Per di più aggiungiamo che la serratura di tale struttura è stata prontamente cambiata.

La sede di Lagosanto è la sede storica del locale Pci costruita all’inizio degli anni 70 dai muratori e volontari lagotti, per costruirla contribuì la popolazione con sottoscrizioni volontarie.
Memori di tutto ciò la sede fu sempre prestata gratuitamente a chi ne facesse richiesta dando un segnale di grande apertura e disponibilità nei confronti della comunità.

La seconda parte costruita di tale struttura fu inaugurata il 1° maggio 1984 da Enrico Berlinguer con grande partecipazione popolare, proprio un mese prima della sua morte avvenuta in giugno a Padova.
Molti di noi che scrivono hanno lavorato e contribuito alla costruzione, proprio per questo esprimiamo un sentimento di forte disapprovazione nel non potere utilizzare la sede.

Ora vogliamo rammentare che la sede non è del Pd, ma della fondazione l’Approdo nata appunto per mettere in sicurezza i capitali dei Democratici di Sinistra. Inoltre il Pd attuale locatario non paga l’affitto per un accordo fatto dai nostri dirigenti di allora prima Ds poi Pd.

Facendo un passo indietro i Ds di Lagosanto negli anni 90 spesero 18 milioni delle vecchie lire (prestati dalla Federazione provinciale dei Ds) per costruire all’interno della propria struttura la sede della Cgil.
Per 3 anni l’affitto stabilito, allora di 12 milioni annui, fu trattenuto mediante un accordo dai Ds di Ferrara, dopo i 3 anni metà affitto veniva girato ai Ds di Lagosanto.

Con la nascita del Pd fu fatto un nuovo accordo con la Fondazione proprietaria dell’immobile che tratteneva i 6000 euro come affitto al Pd e si impegnava, come ha poi ben fatto, di far la manutenzione straordinaria. Tutti sanno che quando il Pci si sciolse e nacque Rifondazione Comunista, la sede fu loro concessa a titolo gratuito, come era giusto che fosse.

Ora chiediamo di potere utilizzare la nostra sede ogni qualvolta ne abbiamo bisogno, facciamo notare ancora se ce ne fosse bisogno, che tale struttura non è del Pd.
Chiederemo alla Fondazione, già da noi incontrata, di trovare una soluzione per questo gruppo, molti dei quali la sede l’hanno costruita, e diciamo ridateci la nostra sede!

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