Lettere al Direttore
5 Marzo 2018

Vescovo e migranti

di Redazione | 2 min

Egregio Direttore,

Le paure di accogliere i migranti “sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano. Avere dubbi e timori non è un peccato”. Sono parole di Papa Francesco, pronunciate il 14 gennaio scorso.

Smettiamo di trattare come persone animate dalla xenofobia coloro che hanno un giusto timore delle ondate migratorie, anche perchè, come riconosciuto dal Pontefice parlando dei migranti “non sempre tutti sono animati dalle migliori intenzioni” (DISCORSO AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO , 8 gennaio 2018).

Dato che il nostro Arcivescovo attacca la Lega su questo argomento, vorrei ricordargli che più volte il Papa ha ricordato come i migranti sarebbero ben felici di non lasciare la loro terra d’origine (“Non si può dimenticare che la maggior parte dei migranti preferirebbe stare nella propria terra”). Stessa posizione anche dei Vescovi nigeriani. Aiutarli dunque “a casa loro” o agevolare il rientro nei loro paesi è cosa non solo umanamente giusta ma conforme allo spirito evangelico.

Nel citato discorso che riprende i concetti espressi nel Messaggio per la GiornataMondiale della Pace, celebratasi il 1° gennaio scorso e dedicato a “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” il Pontefice, che già in altre occasioni aveva invitato a bilanciare le esigenze della sicurezza nazionale con la tutela dei diritti si è così espresso: “Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso… Essi hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, alle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare”.

Chi propone di accogliere tutti e sempre, somiglia al costruttore stolto citato da Papa Francesco, il quale ha anche rammentato che esiste il problema “delle risorse che sono sempre limitate”.

Chi vuole un’accoglienza indiscriminata, non pratica la virtù della prudenza richiamata dal Pontefice.

Se puoi qualcuno vuole esaltare, contro la parola del Papa, i costruttori stolti, è libero di farlo, ma non copra le proprie scelte abusando, in maniera subdola, delle parole del Sommo Pontefice.

Alcide Mosso

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