Eventi e cultura
7 Marzo 2018
Cecilia Strada presenta il suo nuovo libro. Giovanni Impastato: "Viviamo una situazione terribile"

Le guerre tra noi e quelle parole non pronunciate

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Bullismo a Portomaggiore. I compagni incrociano le braccia

Interviene il sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi sugli studenti delle scuole medie che lunedì mattina hanno incrociato le braccia in solidarietà a un loro compagno che ha riportato un trauma cranico minore a causa di atti di bullismo

Ruba nel supermercato, minaccia i clienti e aggredisce i carabinieri

Ha minacciato le persone che si trovavano all'interno di un supermercato di Portomaggiore e all'arrivo dei carabinieri ha aggredito i militari. L'uomo, di nazionalità straniera, è stato poi trovato in possesso di merce rubata nello stesso esercizio commerciale. Arrestato e condannato per resistenza a pubblico ufficiale e furto

“D’arme & d’amore”, videomapping dedicato alla storia del Palio sul palazzo Ducale

“Sarà un'ode all'amore che nasce dalle armi, una danza tra spade e cuori, dove la passione per la vita si fonde con il rispetto per la storia”, dedicata a un’antica quanto appassionante tradizione: quella del Palio. Questa l’idea al centro del nuovo spettacolo di videomapping che, dal 2 al 5 maggio prossimi, per quattro sere consecutive illuminerà l’antica facciata del palazzo Ducale di Ferrara

Scioperi nazionali dei trasporti. Anche a Ferrara possibili disagi

Le segreterie territoriali delle organizzazioni sindacali di base hanno comunicato l’adesione ai rispettivi scioperi nazionali di 24 ore degli Autoferrotranvieri/Settore Trasporto Pubblico Locale proclamati dalle federazioni nazionali dei sindacati Usb Lavoro Privato, Sgb, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Cub Trasporti per lunedì 6 maggio

di Cecilia Gallotta

“Nella peggior campagna elettorale della storia, c’è una parola che non è stata mai pronunciata: guerra”. Così Girolamo De Michele attualizza e introduce ‘La guerra tra noi’, il libro di Cecilia Strada che ha riempito l’ultimo piano della libreria Ibs di palazzo San Crispino.

Certo, “la scelta di pace è una scelta di giustizia, anche nei confronti dei ‘poveri italiani’ – afferma l’autrice – ma è difficile parlarne in campagna elettorale, se si pensa a chi ha finanziato e rifinanziato le missioni all’estero, a chi ha speso 7 miliardi di euro per i soldati e versato 80 milioni al giorno in spese militari”.

Un’altra parola “scomoda”, che in comune con la guerra ha intrecci di interessi ben precisi, è la mafia. Una parola per nulla estranea a Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino, che quarant’anni or sono ne pagò la lotta con la vita. “Quella della mafia non è una guerra contro lo Stato – precisa Impastato – la mafia è stata ed è dentro al cuore dello Stato, uno dei motivi per cui probabilmente non impatta sugli argomenti da campagna elettorale”.

Dove “l’assassino è proprio lo Stato”, è un luogo non lontano da noi, la Sardegna, che nell’immaginario comune difficilmente si associa all’Afghanistan, Yemen e Iraq dei vividi racconti di Cecilia Strada, perché “per raccontare ciò che succede in Sardegna a volte il solo modo è scrivere un giallo, ambientandolo in luoghi inventati”, ironizza amaro De Michele.

“La Sardegna ha il 65% dei presidi militari, fra poligoni, aeroporti militari con il massimo numero di addestramento piloti Nato, eccetera – illustra Strada – e questo ha un’enorme ripercussione sulla salute, per la quale ci sono da anni pesanti denunce. Ma l’Italia è uno dei principali fornitori di armi dell’Arabia Saudita, così dobbiamo giustificarci dietro la necessità di ‘operazioni di polizia internazionale’ o qualsiasi altra dicitura che ridefinisca la guerra, perché se la si chiamasse col suo nome, ci sarebbero leggi – come la 185/90 – che vieterebbero l’esportazione di armi laddove non si rispettano i diritti della Costituzione”.

E dei diritti umani ne parlava anche Giovanni Falcone, “un uomo che era in guerra con la mafia – lo descrive Impastato – e che è stato lasciato solo dallo Stato. Viviamo una situazione terribile, ma questo vuol dire che si sono create le condizioni. Dopo l’assassinio di mio fratello abbiamo rinunciato all’eredità – racconta Giovanni – e abbiamo cacciato i parenti mafiosi della nostra famiglia. Dobbiamo trasmettere messaggi positivi e azioni concrete. Con Peppino ci trovavamo in tantissimi posti per lottare per la pace ma soprattutto per la dignità umana”. Dignità minacciata dalla “guerra che mi fa più paura – fa eco Strada – quella fra poveri, che ci fa scannare a vicenda, e quando non ci ammazza, ci sfrutta”.

Di concretezza, del resto ne può portare testimonianza anche la scrittrice milanese, che per otto anni è stata a capo di Emergency. “Siamo stati a Falluja – racconta – dove siamo stati accolti a male parole, che all’inizio non capivamo. Pian piano abbiamo capito che ci invitavano a prendere i nostri aiuti e a riportarceli nel paese ‘ricco’ da cui veniamo. All’inizio ci sono rimasta male, io che mi sentivo la buona della situazione pensavo: ‘Ma come? Già vi porto coperte e viveri, e poi cosa volete? Che torni a casa e contesti anche il mio governo e che mi metta a fare esposti?’ Ma dopo la prima reazione, sono stata contenta. Perché ho capito che la risposta, era sì”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com