di Simone Pesci
C’è grande attesa a Ferrara e provincia per l’avvio delle riprese del film che tratta gli ultimi anni di vita di don Giovanni Minzoni, prete assassinato dai fascisti ad Argenta la sera del 23 agosto 1923. “Oltre la bufera” ideato da Stefano Muroni che ha contribuito a scrivere la sceneggiatura con il regista Marco Cassini, sarà infatti totalmente girato nel territorio estense, grazie ad una sinergia che ha stretto in cerchio una numerosa serie di finanziatori pubblici e privati, che hanno contribuito in maniera significativa a dare il via alle riprese.
Il primo ciak è programmato il 3 aprile, mentre l’ultimo il 28. Il film, infatti, sarà girato in 4 settimane nei comuni di Mesola (piazze e Consorzio di bonifica), Ostellato (pieve di San Vito), Portomaggiore (teatro Concordia), San Bartolomeo in Bosco (centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese) e Ferrara (interni di Palazzo Crema). Definito un western moderno la pellicola si farà con un budget di circa 100 mila euro, e si avvarrà di circa 50 persone fra tecnici e cast, al quale saranno fatti indossare 70 costumi.
A vestire i panni di don Minzoni sarà Stefano Muroni. “Minzoni – afferma- aveva vissuto la Grande Guerra, da dove era tornato con l’anima mutilata, la cui rabbia era convogliata nell’educazione dei giovani. Credo che ci sia un fil rouge che collega la morte di Minzoni con quelle di Matteotti, Sacco e Vanzetti, Peppino Impastato, don Puglisi e Falcone e Borsellino”.
Secondo Anna Quarzi, Isco Ferrara, “credo che la chiave di lettura del film, più che la morte, sia l’aspetto educativo: di come la scuola può cambiare le menti, che era la cosa che il fascismo non voleva”. Dal canto loro, le amministrazioni comunali toccate dalle riprese, non possono che essere soddisfatte “perché creano indotto e danno visibilità al territorio” sottolineano Gianni Padovani e Francesca Molesini, rispettivamente sindaco di Mesola e assessore di Portomaggiore.
E se, come afferma il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto, “di solito non diamo mai contributi, ma in questo caso sì per il grande lavoro di formazione che c’è”, a Muroni non resta che augurarsi che il film vada bene. Se così sarà, infatti, sarà “un grande successo per il territorio: con il cinema si crea indotto, si fa un’opera d’arte e si investe permanentemente”. L’intera produzione sarà finita entro quest’anno e sarà distribuita, dapprima nei festival specializzati, a partire dal 2019.
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