Politica
17 Luglio 2018
Il capogruppo leghista in Regione non nasconde le critiche a Perego ma cerca punti di contatto: "Venga a visitare i nostri Comuni"

Fabbri replica al vescovo: “Dispiaciuto dalle incursioni politiche”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Tra un Matteo Salvini che fa comizi giurando sul Vangelo e un Papa Francesco che lancia appelli pro accoglienza, negli ultimi mesi non sono certo mancate le invasioni di campo reciproche tra religione e politica. Dopo l’intervento dell’arcivescovo di Ferrara Gian Carlo Perego, che sul Corriere della Sera ha criticato la linea della Lega Nord e dichiarato esplicitamente che “serve un’alternativa politica”, oggi è il capogruppo regionale del Carroccio Alan Fabbri a replicare in una lettera aperta al prelato. E lo fa proprio partendo da un passo del Vangelo di Giovanni: ‘non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio’. Perchè “troppo spesso – scrive Fabbri – negli ultimi mesi mi è sembrato di vederla cadere vittima di pregiudizi”.

I pregiudizi a cui si si riferisce l’ex sindaco di Bondeno riguardano sia il fenomeno dell’immigrazione, “che Lei, in quanto rappresentante della Chiesa, non sembra voler vedere nella sua completa interezza”, che la stessa Lega Nord, “che non è certo quello che la sinistra ha tentato (invano) di far credere agli italiani agitando spauracchi di razzismo e intolleranza”. Fabbri non nasconde il proprio disappunto e afferma che “questo l’ha portata più volte ad incursioni in campo politico, con prese di posizione forti, inattese e non basate su un confronto nel merito. Come se nella volontà della Lega di fare fronte ad una emergenza, di fermare un flusso incontrollato di arrivi e non nelle organizzazioni criminali che lucrano sulle vite dei disperati, si nascondesse il problema. Non posso che dirmi dispiaciuto di questo atteggiamento, ribadito anche nella sua recente intervista a Il Corriere e destinato a non portare buoni frutti”.

Dopo le critiche, il capogruppo leghista prova però a ridurre le distanze e cercare punti di contatto col vescovo: “Eppure voglio essere positivo e cogliere la sua sollecitazione in modo costruttivo – afferma Fabbri -. Perchè quando lei dice che ‘non si risolvono i problemi impedendo ad una singola nave di attraccare’ ha ragione. La questione, purtroppo è molto più complessa. E come tale, non tema, verrà affrontata. Chiudere i porti, come certamente lei avrà capito, è soltanto il primo passo di un lungo cammino basato sul buon senso e sul rispetto delle leggi. Un passo necessario, per costringere l’Europa a partecipare alla soluzione di questa emergenza, e per fermare una situazione incontrollata che rischia di mettere a rischio la tenuta sociale. E che, come è ormai evidente, a nessuno giova se non a chi sulla vita dei profughi vuole speculare”.

Più che sui casi singoli, Fabbri punta a portare l’attenzione del vescovo sul fenomeno complessivo: “Anche quando sostiene che “l’immigrazione va governata” Lei ha certamente ragione. E’ proprio governare l’immigrazione, invece di farsi accecare dal buonismo, che il nuovo governo ha in programma di fare, rimediando agli errori che la sinistra ha perpetrato in questi anni. E, anche su un ultimo punto concordo con quanto da Lei dichiarato: “la casa e il lavoro” sono temi centrali, per costruire un futuro di integrazione. E’ vero, a patto che vengano garantiti a tutti, a partire dagli italiani, troppo spesso discriminati dai governi del passato. Solo un Paese solido può dare la giusta accoglienza. E anche su questo sono certo concorderà con me”.

La lettera di Fabbri si chiude con l’invito a Perego a visitare i Comuni amministrati dal Carroccio: “Se davvero vuole toccare con mano come la Lega realizza il proprio programma politico nelle realtà in cui governa, la invito a visitare i Comuni da noi amministrati. Nella provincia di Ferrara sono diversi, le sarà facile trovare l’occasione. Non troverà la cacciata del diverso, il razzismo e la discriminazione che lei paventa, a contrario troverà una comunità coesa, impegnata nel fare il meglio possibile, disponibile e aperta. Dove il lavoro e la casa sono al centro degli sforzi amministrativi. Con giusto giudizio. Per il bene di tutti”.

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