È nascosta nel linguaggio formale, politichese direbbe qualcuno, usato dal capogruppo in Consiglio comunale Tommaso Cristofori nella sua nota stampa, ma c’è: l’apertura del Partito democratico all’affidamento in house del sistema di raccolta dei rifiuti.
“Certamente ciascuno ha maturato nel tempo le sue convinzioni personali, ma poiché non abbiamo preclusioni ideologiche, come è dimostrato da scelte diverse in comuni amministrati dal nostro partito – scrive Cristofori – riteniamo che sia giusto tenere in considerazione l’iniziativa dei comitati, che ci permetterà attraverso lo studio, l’aggiornamento, la conoscenza di esperienze già fatte, di scegliere la strada migliore per garantire un servizio efficiente, continuando nella riduzione della tariffa”.
Il segnale di apertura arrivato dopo che il gruppo consiliare ha incontrato (martedì 25 settembre) i rappresentanti dell’associazione Ferraraincomune e dal comitato Mi rifiuto, che nelle scorse settimane hanno presentato la proposta di delibera di iniziativa popolare per uno studio di fattibilità finalizzato proprio al passaggio in house del servizio di gestione dei rifiuti. La proposta ha raccolto quasi mille firme in città in circa due mesi.
Secondo il Pd la delibera è “improcedibile a causa dell’incompatibilità con il Regolamento di contabilità comunale e con il Documento unico di programmazione”. Ma l’impegno è quello a non lasciarla morire: “Tuttavia, per salvaguardare la volontà dei cittadini che hanno firmato la proposta, e per aprire una discussione ampia sulla scelta della modalità migliore per l’espletamento di un servizio indispensabile per la città, la maggioranza composta dai gruppi consiliari Pd, Ferrara Concreta e Sinistra Italiana intende, nel rispetto della volontà dei firmatari, adoperarsi per fare comunque arrivare in Consiglio comunale la discussione del documento che impegni il sindaco e la giunta a commissionare uno studio finalizzato all’individuazione della modalità di affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti più conveniente, sia dal punto di vista economico che dell’efficienza”.
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