Paola Boldrini (archivio)
“Il Ministro pare non rendersi conto della gravità della situazione”. Così, mentre nelle scuole ferraresi si registrano casi di bimbi sospesi dalle materne per mancanza di documentazione che attesti l’inizio dell’iter della vaccinazioni, la senatrice Pd, Paola Boldrini, membro della Commissione Sanità, commenta “le non risposte” ricevute dal Ministro alla Sanità, Giulia Grillo, al question time anche da Boldrini sottoscritto e discusso ieri (giovedì) in Parlamento.
Tre, in sintesi, le domande contenute nel documento: prima, quale è la posizione ufficiale del Dicastero, alla luce degli emendamenti presentati nel Milleproroghe da pentastellati che hanno consentito il posticipo fino al 10 marzo dell’obbligo di vaccinazione; due, quali iniziative urgenti intende nel frattempo adottare per permettere ai bimbi immuno depressi, nel rispetto del loro diritto all’istruzione, di non correre rischi dovuti al contatto con coetanei non vaccinati; tre, se da marzo sarà precluso l’accesso ai minori di cui i genitori non hanno adempiuto all’obbligo di presentare la documentazione necessaria.
“La Grillo non ha di fatto risposto a nessun quesito, neppure a quello sugli immunodepressi, limitandosi a parlare di fase di transizione, imputando al precedente Governo l’assenza di comunicazione, chiamando in causa una obbligatorietà cosiddetta flessibile – tranne per il morbillo – che tenga conto del contesto territoriale e non rispondendo in tema di esavalente. Un atteggiamento – argomenta Boldrini, ricordando le due bambine morte recentemente di pertosse – inaccettabile, inqualificabile, superficiale”. Il rischio, secondo Boldrini, è che “in questo lasso di tempo si verifichino emergenze e che ci si ritrovi a marzo senza che il Governo abbia deciso cosa fare”. Con riferimento agli episodi ferraresi, Boldrini conferisce pieno appoggio all’assessore competente comunale, Cristina Corazzari: «Non è questione di essere rigidi ma corretti. Si è attenuta alla legge e ha così tutelato i bambini. Tutti”.
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