di Simone Pesci
“La tradizione ricorda il salvataggio in mare di una donna da parte dell’angelo”. Comincia così, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio monsignor Gian Carlo Perego, la sua omelia in occasione di san Michele Arcangelo, patrono della polizia di Stato che, per la ricorrenza, si è stretta nella chiesa del Gesù di via Borgo dei Leoni.
Accanto alla polizia, tutte le massime autorità civili e militari della città: dal sindaco Tiziano Tagliani al prefetto Michele Campanaro passando per una rappresentanza di carabinieri e guardia di finanza e per le associazioni combattentistiche e d’arma.
A celebrare la ricorrenza, insieme all’arcivescovo, c’era anche il cappellano provinciale della polizia don Piergiorgio Lupi. “Gli uomini e le donne della polizia guardano gli stessi volti dell’angelo, di chi ricorda le regole, di chi accompagna le persone in difficoltà, di chi custodisce e protegge le persone e le famiglie da chi opera violenza, prepotenza, offese e illegalità generando insicurezza” ha affermato Perego.
Tante volte, ha proseguito l’arcivescovo, gli “uomini della polizia sono stati angeli in diverse situazioni”, a partire dalla “tutela del bene comune”, la quale passa attraverso coloro che “difendono le persone e il territorio, evitando che si ritorni alla legge del taglione, a farsi giustizia da sé o che i deboli soccombano”.
Monsignor Perego ha poi ricordato l’impegno degli agenti, in particolare sulla “tutela dei diritti e della dignità delle persone, di fronte alle prepotenze e alle violenze di chi non rispetta la legge e la propria città. Soprattutto verso le persone indifese, che sono i più piccoli, gli anziani, i poveri e i migranti”.
“Bisogna – ha concluso l’arcivescovo – continuare a camminare su strade della giustizia e della legge. Non sempre le persone sanno riconoscere i sacrifici e il valore della presenza delle forze di polizia: questo deve far ancora di più far cresce il senso del dovere. Se la giustizia e la legge della città cade in mano a violenti e approfittatori, la città perde la sua qualità di essere a misura d’uomo”.
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