Politica
5 Ottobre 2018
‘L’Italia s’è destra’. Secondo lo storico britannico Broder siamo di fronte all’inizio di una egemonia leghista

Internazionale. “La sinistra rappresenta le élite e ha dimenticato gli ultimi”

di Redazione | 4 min

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La sonora batosta alle elezioni del 4 marzo e la nascita di un nuovo e impensabile bipolarismo che premia Lega e Movimento 5 Stelle a discapito delle forze progressiste. È tutto incentrato sulle condizioni critiche della sinistra italiana l’incontro organizzato al festival di Internazionale dal titolo eloquente ‘L’Italia s’è destra’.

A introdurre e moderare il dibattito è una agguerrita Lucia Annunziata: “Qualche risposta sul perché il nuovo bipolarismo in Italia non riguarda la sinistra già ce l’abbiamo ed è che da parecchi anni ha un problema nel rapporto con gli ultimi. La sinistra ormai è diventata la rappresentanza delle elite e delle nuove classi intellettuali e globaliste. In questo nuovo modello economico, sociale e politico la sinistra ha cercato di muoversi ma non ha capito che è come un treno e che con l’andare ha perso gli ultimi vagoni”.

La direttrice di Huffington Post Italia lancia una bordata anche all’ex segretario Pd Matteo Renzi tra gli applausi della platea: “La colpa della sinistra è non aver visto e notato proprio gli ultimi vagoni del treno che si staccavano. Renzi ha fatto grandi danni ed ha ulteriormente sconnesso la sinistra al resto del paese”.

Non viene risparmiato nemmeno il M5S: “Io sono molto critica con la sinistra ma lo sono anche con il Movimento 5 Stelle – tuona Annunziata -. Chi di voi non vuole abolire la povertà? La soluzione per combatterla però non è dare 780 euro alle persone perché la povertà non è solo di reddito ed a sinistra non dobbiamo negare la giustezza delle ragioni della vittoria della destra e dei pentastellati ma sul da farsi non possiamo arretrare di 100 anni”.

Una argomentazione che trova d’accordo anche lo storico britannico David Broder: “In Italia sono state indebolite tutte le strutture intermedie della sinistra e si è deciso di inseguire il liberismo, il leaderismo ed il populismo, ma questa è una debolezza a livello internazionale. Non riusciamo a dare spunti agli ultimi per poter partecipare alla vita politica del paese e va trovato un modo per parlare anche a chi guadagna 5 euro all’ora. La sinistra italiana non è in grado di dare una visione accattivante del futuro e non riesce a trovare basi di rinascita: bisogna provarci con un progetto unificante per il paese rimettendo al centro la dignità del lavoro”.

Secondo Broder “siamo di fronte all’inizio di una egemonia leghista ed è sbagliato pensare che gli elettori di sinistra del M5S torneranno a votare a sinistra perché hanno fatto un accordo ed avvallato le politiche della Lega. Ho partecipato alla Festa dell’Unità a Ravenna e li ho visto tutte le debolezze del Pd. Il problema della sinistra è che non riesce a parlare dei problemi delle persone”.

“L’immagine simbolo della crisi della sinistra è la segreteria del Pd riunita a Tor Bella Monaca con la faccia del ‘che ci facciamo qua?’, che poi è la stessa espressione degli abitanti intervistati che dicevano di non averli mai visti da quelle parti” rilancia tra gli applausi e le risate del pubblico Michael Braun (Die Tageszeitung), convinto anche lui che “il problema della sinistra è di aver perso il contatto con gli ultimi. Il Pci trattava gli ultimi alla pari dicendo ‘tu sei un cittadino come me’. Renzi ha scoperto la terza via trent’anni dopo ma non è normale preferire Marchionne al sindacato: così perdi i tuoi vecchi elettori”. E ancora: “Se la sinistra non torna ad una sana critica del capitalismo e della globalizzazione può chiudere bottega. Vanno recuperati gli ultimi vagoni altrimenti non ha senso che esista un partito di sinistra”.

Lo stesso Braun va poi all’attacco del ministro dell’interno Salvini: “Il fascismo è legato alla violenza e lui non è fascista ma ci gioca sopra ad esempio quando, rispondendo al presidente della Repubblica che lo richiama, parla dei Trattati e della Costituzione senza nascondere il suo disprezzo. Orban e Salvini vogliono una democrazia autoritaria in cui si vota ma poi cercano di limitare opposizione, stampa libera e vogliono decidere tutto loro: sono dei putiniani”.

Sul ruolo del Pd, proposta in una domanda del pubblico, è invece durissimo l’affondo della giornalista di De Groene Amsterdammer Anne Branbergen (“dimenticatevi del Pd, non c’è più, guardate altrove perché ci sono sviluppi sia in Italia che in Europa”) e del giornalista di Jutarnji List Inoslav Besker (“il Pd non è più parte della sinistra ma del centro liberale”). Tema subito rilanciato da Braun: “Il Pd è afono, non riesce nemmeno a fare un congresso vero. Discutono solo se bisogna o no parlare con il M5S o se fare una alleanza anti populista con Berlusconi: con Berlusconi, ma vi rendete conto? Le questioni degli 80 euro e dell’Imu fanno capire che non hanno una proposta e non sanno dove andare”.

Sul finale un botta e risposta tra un signore in platea e Annunziata sull’Europa: “Le critiche all’Europa le ha impostate la sinistra e ha fatto bene perché se difendiamo questa Europa non andiamo da nessuna parte. Questa Europa non ha niente a che fare con i valori di Spinelli e io non la amo. Ci sono ragioni giuste nelle critiche del ministro Savona: io l’Europa la voglio ma non questa”.

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