La bocciatura dell’emendamento alla legge di bilancio sugli enti locali presentato (tra gli altri) da Luigi Marattin fa scattare l’attacco del Partito Democratico estense nei confronti della Lega Nord.
Il motivo è chiaro, in provincia di Ferrara – anche con il favore del Carroccio, per quelle approvate almeno – si è puntato molto sulle fusioni dei Comuni, che però ora, secondo il Pd, verranno penalizzate dal mancato aumento della dotazione finanziaria prevista nel bilancio statale, approvato sabato dalla Camera dei Deputati. L’emendamento, invece, faceva salire la dotazione di 12 milioni a partire dal 2019.

“Lo scopo di tale emendamento era quello di preservare i processi di riorganizzazione istituzionale in continuo aumento dal calo di risorse, dimostrando una grande attenzione dei relatori agli enti locali e ai cittadini che hanno capito, non senza titubanze, il senso delle fusioni”, affermano all’unisono il segretario provinciale del Pd Luigi Vitellio a cui si aggiungono anche i sindaci dei Comuni già fusi – come Sabina Mucchi per Fiscaglia o il capogruppo di opposizione a Terre del Reno, Simone Tassinari – o che recentemente hanno concluso il processo di fusione e si apprestano nel nuovo anno ad affrontare il passaggio al nuovo ente unitario, come Eric Zaghini (Berra), Laura Perelli (Formignana) e Antonio Giannini (Ro).

“Questa bocciatura fatta dal governo e dalle forze politiche che lo sostengono  – affermano – rompe il patto politico con gli enti locali già fusi che hanno incominciato una programmazione degli investimenti in base alle risorse promesse. Si badi bene, però, che questo voto contrario influisce sia sulle fusioni già esistenti, come Terre del Reno e Fiscaglia, ma anche sui comuni di prossima istituzione”.

“Incentivare i processi di fusione da una parte e lasciare le risorse stanziate invariate a fronte di un maggior numero di Comuni che ne hanno diritto significa di fatto limitare le risorse disponibili’, spiegano i dem che considerano il fatto “inaccettabile e contraddittorio”, e chiedono “a tutte le forze politiche che hanno sostenuto le fusioni e che governano in questi Comuni, come Terre del Reno, di lottare insieme al Partito Democratico per onorare il patto siglato tra Stato e istituzioni locali”, perché “non ci sono bandiere da difendere ma gli interessi dei nostri concittadini”.