Codigoro
7 Aprile 2019
Piccinini allarma la Regione, Dolcetti rilancia: "Ci hanno sempre preso per i fondelli". Calvano: "Ora che sono al Governo ci aiutino a risolvere il problema"

La Ferrara-Codigoro a rischio, botta e risposta tra M5S e Pd sul destino della tratta

di Redazione | 3 min

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Codigoro. “Rischio chiusura per tre linee ferroviarie regionali, tra poco più di un anno”, è l’allarme lanciato dal Movimento 5 Stelle, che ricorda come per “effetto dell’accordo siglato nel 2017 dal presidente della Regione Stefano Bonaccini con l’allora premier Paolo Gentiloni e il ministro Graziano Delrio si prevede il passaggio delle linee gestite attualmente da Fer a Rfi, tranne nel caso della Modena-Sassuolo, della Ferrara-Codigoro e della Reggio-Ciano, che dal 2021 resteranno in capo alla Regione e saranno quindi destinate a scomparire”.

Raccolto il grido della consigliera regionale Silvia Piccinini, che chiede alla giunta di fare chiarezza su un caso “che rischia di avere pesantissime ripercussioni sull’intero sistema dei trasporti della regione”, i rappresentanti codigoresi del M5S non hanno tardato ad intervenire con una nota di “stupore” non indifferente: “Non è questo che ci auspichiamo, anche perché il comune di Codigoro con le associazioni di volontariato ha investito molto, senza risultati, nel cercare di attivare il turismo su rotaia e bicicletta. Ricordiamo che non sono passati molti giorni da quando anche i nostri assessori hanno inaugurato la tratta Dogato-Portomaggiore, poi chiusa in men che non si dica. Secondo le dichiarazioni a mezzo stampa la stazione di Codigoro dovrebbe essere riqualificata e a questo punto ci chiediamo a che scopo”.

“Non abbiamo più notizie del carretto aggrappato al Bus per portare orde di turisti la domenica a Codigoro. In tutto questo si delinea una mancata programmazione turistica che ci vede ogni anno aderire a diversi progetti che non portano ad alcun risultato” aggiungono i codigoresi. E Claudio Dolcetti, consigliere a Codigoro sottolinea perplesso: “Ennesima conferma che ci han sempre preso per i fondelli”.

Sul tema caldo interviene anche Paolo Calvano (PD): “La smettano i Cinque Stelle di fare ‘terrorismo psicologico’ e provino a dare una mano reale per il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali, a partire dalla Ferrara-Codigoro. Il modo c’è ed è nelle mani del ministro Toninelli”.

“Il Decreto 50 del 2017 – aggiunge Calvano – prevede che il Governo finanzi nuovi interventi infrastrutturali sulle linee regionali di interesse nazionale: oggi su due di quelle linee, riconosciute tali dal Ministero stesso, la Reggio-Sassuolo e la Reggio- Guastalla, la Regione tramite Fer sta investendo milioni di euro per l’elettrificazione. Se il Governo facesse quanto gli spetta, cioè finanziasse lui quell’elettrificazione, ecco che si libererebbero immediatamente le risorse regionali da investire sulla Codigoro-Ferrara per elettrificarla e renderla ancor più funzionale. Basta poco, serve solo la volontà politica del ministro Toninelli e del Governo, per passare dalle parole e dalle tante promesse sulla mobilità sostenibile ai fatti”.

E poi mi domando – conclude il dem – dov’era il M5S quando il Pd era in prima fila per sostituire i mezzi obsoleti con mezzi più moderni, cosa poi avvenuta l’anno scorso? Dov’era quando abbiamo chiesto, e ottenuto, di cambiare gli orari per favorire il riutilizzo del treno da parte degli studenti che oggi hanno ridato importanza e vitalità a quella linea? Di problemi su quella linea ce ne sono ancora, ma anziché gridare ‘al lupo al lupo’ e cercare colpevoli o evidenziare solo i problemi, il M5S ora che è al Governo ci aiuti a risolverli”.

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