Aggressors Ancient Rome Recensione: uno strategico ambientato nell'antica Roma

Slitherine presenta Aggressors Ancient Rome, un 4X ambientato nel bacino del Mediterraneo durante il terzo secolo avanti Cristo.

Aggressors Ancient Rome Recensione: uno strategico ambientato nell'antica Roma
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  • Il publisher britannico Slitherine è un nome piuttosto familiare tra i ranghi degli appassionati di strategia, soprattutto quelli che sono alla costante ricerca di piccoli progetti sconosciuti ai più. Dopo aver pubblicato su queste pagine la recensione di Gladius: Relics of War, il primo strategico 4X basato sul mondo di Warhammer 40.000, tocca ad Aggressors: Ancient Rome, anch'esso un 4X, ma ambientato nel bacino del Mediterraneo durante il terzo secolo avanti Cristo.

    Carthago delenda est

    Nel 282 a.C. Roma aveva ancora dimensioni piuttosto contenute rispetto a quelle che avrebbe poi raggiunto secoli più tardi. La situazione nel Mediterraneo, nel nord Europa e nel medio oriente era dunque più varia e tumultuosa. All'epoca la più grande minaccia per i romani era rappresentata dall'Epiro di Pirro, che dal 280 a.C. intraprese diverse campagne militari nel sud Italia. Sull'Egitto regnava invece la dinastia di Tolomeo, quel che rimaneva dell'immenso impero di Alessandro Magno; ad ovest, nell'odierna Tunisia, c'era invece Cartagine, la storica rivale di Roma che con la sua poderosa flotta e il suo numeroso esercito era la potenza più temuta in tutto il Mediterraneo. Non si possono poi dimenticare tutte le popolazioni germaniche e celtiche nel nord Europa; gli Iberi nell'odierna Spagna; Atene e Sparta a contendersi il Peloponneso; l'impero seleucide nel medio oriente e parte della penisola anatolica; il regno Odrisio a nord-est e tutta un'altra serie di fazioni che portano il computo totale a venti.

    Agressors: Ancient Rome, dunque, è sulla carta un gioco che fa del realismo storico il suo cavallo di battaglia, al contrario di 4X come Civilization che invece si situano in un'epoca fantasiosa e non specificata. Di conseguenza l'unico scenario disponibile (è possibile anche generarne uno casualmente) ha un'impostazione geopolitica già costruita e l'esplorazione è piuttosto limitata, visto che quasi tutte le terre hanno un proprietario. Ciò non fa del gioco un "3X", perché gli sviluppatori di Kubat Software hanno inserito comunque delle terre di nessuno colme di risorse da aggiudicarsi (miniere di ferro, carbone, oro), che possono essere catturate soprattutto se si inizia la campagna nei panni di uno degli staterelli più piccoli e deboli. Quest'ultimo è poi un altro elemento importante: ogni fazione ha un punto di partenza diverso, così come il numero di città, unità e sviluppo tecnologico. Allo stesso modo di un Total War, iniziare una campagna nei panni di Cartagine o di Roma repubblicana è molto più vantaggioso che farlo controllando la Massalia, la Macedonia o il Ponto. La cura per il periodo storico si ferma tuttavia qui, perché Aggressors: Ancient Rome si dimentica praticamente del tutto della caratterizzazione interna delle varie fazioni (cambiano solo le tecnologie inizialmente sviluppate e qualche unità) e propone così un roster assolutamente piatto. Le forze militari sono sì differenziate - esistono cinque macrogruppi di soldati che differiscono per estetica e statistiche -, ma solo per il minimo indispensabile: ad esempio i romani combattono molto bene sulle caselle pianeggianti, ma soffrono grosse penalità nelle colline e nei boschi, dove i barbari danno invece il loro meglio.

    Esaminando le varie unità disponibili tra tutte le venti fazioni giocabili siamo arrivati a contarne trentatré in totale, più quelle civili e di trasporto. Non sono tantissime, e inoltre si suddividono esclusivamente in navi (una barchetta, una galea e un trireme), unità di cavalleria e soldati appiedati: mancano poi del tutto le armi d'assedio e forze come frombolieri, giavellottisti, arcieri e arcieri a cavallo, assenze inspiegabili se si considera che all'epoca tali unità venivano comunemente impiegate in battaglia. Al di là dell'accuratezza storica (che in Aggressors: Ancient Rome latita quasi interamente), ad uscirne più danneggiata è la varietà ludica, che senza caratterizzazioni opportune e un pool di guerrieri diversificato risulta enormemente appiattita. Non è nostra intenzione fare i pignoli sul discorso dell'autenticità nella rappresentazione del periodo storico (anche perché neanche i giochi di Creative Assembly sono impeccabili sotto questo punto di vista), ma è quantomai bizzarro che un titolo basi il suo appeal su un elemento che è praticamente solo di facciata.

    Un gioco d'altri tempi

    Nonostante sia uscito il mese scorso, Aggressors: Ancient Rome sembra in tutto e per tutto un gioco di quasi quindici anni fa, e non lo diciamo con un'accezione positiva. Tralasciando tutto il discorso artistico e i menu, che approfondiremo meglio tra qualche riga, l'opera di Kubat Software trasuda antichità da tutti i pori per via di meccaniche un po' vetuste e di una macchinosità di fondo che tende a diventare tediosa.

    Largo alle modAggressors Ancient Rome dispone del supporto a Steam Workshop, e già qualche utente si è adoperato per creare i primi scenari alternativi. C'è la campagna romana nella Britannia (una regione assente nella mappa principale), uno scontro sul Reno e l'oriente del 1000 avanti Cristo. Chissà se arriveranno anche mod estetiche in grado di variare l'aspetto dei plotoni o aggiunte al roster di unità per rimediare alla mancanza di contenuti. È possibile anche sostituire l'imbarazzante "colonna sonora" con degli spartiti musicali più idonei e adatti al periodo storico: insomma, il campo libero lasciato agli utenti più smanettoni è davvero molto. Solo che in giro, come base di partenza per il modding, c'è decisamente molto di meglio.

    Il suo funzionamento è da classico 4X: una struttura a turni in cui l'essenziale è conquistare caselle (dalla forma di un quadrato), gestire le risorse, controllare lo sviluppo della popolazione, produrre forze militari e intrattenere rapporti diplomatici con le altre potenze. Quello che è un sistema all'apparenza complesso può esser compreso meglio attraverso un esaustivo tutorial che ci accoglie nella nostra prima partita: semmai dopo ci si accorge che l'impianto è un po' confuso. Ci sono tante cose che il gioco non approfondisce - come la gestione della popolazione attraverso il controllo delle nascite - e a cui siamo riusciti a dare un senso solo dopo qualche partita sperimentale, conclusasi non nel migliore dei modi. Abbiamo notato anche delle chicche molto interessanti, per esempio l'impossibilità delle truppe di attraversare un fiume se un cittadino non costruisce una strada ed un ponte (strada che aumenta in maniera eccezionale la capacità di movimento dei soldati). In Aggressors: Ancient Rome lo spostamento è importantissimo e vanno tenuti in considerazione molti fattori prima di impelagarsi in campagne di conquista che richiedono tempo e risorse. Una buona usanza è esaminare il tipo di terreno sul quale le nostre forze sostano, per capire i bonus (o i malus) garantiti in battaglia e, sopra ogni cosa, se il territorio riceve un apporto costante di viveri. Addentrarsi nell'entroterra senza avere costante rifornimento di cibo fa subire danni ai soldati e abbassa il loro morale, causandone persino la diserzione nei casi più disperati. Questo però funziona anche a nostro vantaggio: per conquistare centri abitati particolarmente ostici basta appropriarsi delle terre che li circondano ed aspettare che la popolazione si rivolti e si unisca al nostro impero. Una volta compresa questa strategia gli unici veri e propri combattimenti saranno quelli effettuati nei pressi di punti d'interesse (miniere, stalle, templi o botteghe del fabbro, tutti edifici che garantiscono interessanti vantaggi) o nei confronti di altre unità. Ogni battaglia è rigorosamente combattuta nella mappa di gioco ad alto livello, e non c'è quindi nessuna possibilità per l'utente di intervenire. Proprio per questo è molto importante la dimensione strategica: bisogna valutare lo stato delle truppe, il loro morale, il tipo di terreno ed eventuali modificatori come delle palizzate innalzate come difesa temporanea.

    Sotto questo punto di vista Aggressors: Ancient Rome funziona, ma non propone nulla di diverso da quanto altri hanno fatto per anni. Non ci sono vere e proprie caratteristiche uniche, elementi di spicco, anzi sono evidenti vari arcaismi nella gestione delle città (che vanno costantemente riadattate per la produzione delle unità) o nella costruzione delle strade, un'operazione poco pratica e noiosa. Per di più trova spazio una serie di problemi che rende difficile gestire le unità quando si trovano su una stessa casella ed è facilissimo che per questo si commettano errori e si sia costretti a ricominciare da capo il turno. La diplomazia è poi un altro punto critico del gioco pubblicato da Slitherine: sono troppo evidenti gli script che spingono le fazioni a dichiarare guerre o a siglare una pace, mentre in alcuni casi si assiste a proposte astruse e fuori luogo. Insomma, Aggressors: Ancient Rome è uno strategico fuori tempo massimo: funziona, a volte anche bene, ma il suo essere un po' manierista e un po' senza idee lo rende un'esperienza piatta e soporifera.

    Mancanza di stile

    Non esageriamo dicendovi che il gioco di Kubat Software è molto sgradevole alla vista. Una commistione tra vecchiume estetico, mancanza di personalità e un'interfaccia di tre lustri addietro. I menu sono abbastanza efficienti, ma allo sguardo restituiscono una pessima sensazione: elementi troppo piccoli sono associati a caselle gigantesche, gli artwork che caratterizzano le varie schermate sono un pugno in un occhio e - tra un quadro di David e una foto reale con un filtro acquerello - dimostrano pure una corposa discontinuità stilistica. Non meglio per quanto riguarda i modelli delle unità, basilari, spogli e soprattutto molto poco vari. Le città e la mappa sono anch'esse povere di dettagli, per di più quest'ultima è anche difficile da leggere, tanto che per capire a quale fazione appartenesse un insediamento o un lembo di terra siamo stati costretti spesso e volentieri a smanettare con le varie impostazioni.

    L'accompagnamento musicale è, infine, insufficiente: i brani che si ascoltano di sottofondo sono in gran parte incoerenti con l'epoca storica di riferimento (ci son balzate all'orecchio melodie da Seconda guerra Mondiale e canti di tribù di nativi americani) e, quando azzeccati, neanche molto belli da ascoltare. La direzione Artistica di Aggressors: Ancient Rome è, in definitiva, un vero e proprio pastrocchio: confusa, scadente, incoerente. Un peccato, perché in un titolo che si concentra su un preciso segmento storico è importante dare valore anche a questi aspetti.

    Aggressors: Ancient Rome Aggressors: Ancient RomeVersione Analizzata PCAggressors: Ancient Rome è un 4X vuoto e senz’anima. Un gioco vetusto, con pochissime idee e con tante meccaniche obsolete, affiancate persino da pochi contenuti e una caratterizzazione delle fazioni quasi assente. Poco curato a livello storico e assolutamente disastroso sotto l’aspetto stilistico: l’unica cosa che si salva è la sua struttura di base, che ispirandosi ai capisaldi di genere risulta funzionante, adeguatamente profonda e saltuariamente divertente. Il progetto di Kubat Software potrebbe quindi trovare riscontri positivi solo tra chi soffre di una bulimia da strategici.

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