Total War Rome 2: Recensione del nuovo DLC Empire Divided

L'acclamato Total War Rome 2 di Creative Assembly si espande con un nuovo DLC, Empire Divided, in arrivo il 30 novembre.

Total War Rome 2: Recensione del nuovo DLC Empire Divided
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  • I fan della serie Total War richiedono a gran voce un nuovo capitolo storico da diverso tempo oramai, e Creative Assembly sembra pronta ad accontentarli attraverso Thrones of Britannia, ambientato nella Gran Bretagna del nono secolo. Ma probabilmente nell'idea del publisher e degli sviluppatori questo segnale non basta ad accontentare la frangia d'utenti poco interessata alla deriva fantasy intrapresa negli ultimi anni: mentre continua il supporto a Total War: Warhammer II (poco meno di un mese fa è stata lanciata l'enorme campagna Mortal Empires), lo studio inglese ha fatto un annuncio a sorpresa legato a Total War: Rome II.

    Un nuovo DLC piuttosto corposo - a ben quattro anni dall'uscita del capitolo originale - chiamato Empire Divided debutterà il prossimo 30 novembre, introducendo nuove fazioni, meccaniche ed unità. Se da una parte è gradevole constatare che il gioco venga ancora supportato a distanza di così tanto tempo, dall'altra non possiamo fare a meno di sollevare dei dubbi a riguardo dell'operazione: dopotutto il prezzo di lancio del DLC è altino e i contenuti potrebbero non essere abbastanza intriganti da spingere i giocatori a riprendere in mano una delle iterazioni meno riuscite della serie Total War.

    Impero diviso

    La crisi del III secolo è stato uno dei periodi più bui della lunga storia dell'impero romano. Gli anni che vanno dal 235 al 284 d.C. (Empire Divided è ambientato nel 270 d.C.) hanno visto una profonda crisi economica e politica, che ha portato alla scissione dell'impero in tre grandi partizioni.

    La Gallia, la Spagna e la Britannia si separarono da Roma ed istituirono l'Impero della Gallie con capitale Augusta Treverorum, in Medio Oriente ed Egitto nacque invece il regno di Palmira, al cui comando c'era l'intelligente e spietata regina Zenobia. L'imperatore Aureliano, che teneva le redini della porzione più grande di territorio, era costretto a confrontarsi con i regni secessionisti e a gestire la pressione di altre popolazioni nei confini nordorientali e sudorientali.
    I Goti, i Sassoni e i Marcomanni forzavano i confini della Renania e dei Balcani, mentre dalla Persia l'impero dei Sasanidi minacciava il potere di Roma da est. Il mondo era insomma una polveriera pronta ad esplodere e la macchina bellica romana era pressoché inadatta ad arginare una tale crisi: l'esercito era infatti costituito da forze arruolate tra le popolazioni sottomesse, decisamente meno disciplinate e preparate militarmente. La commistione di culture ed armamentario diversi sono quindi una costante nelle nuove fazioni romane introdotte con Empire Divided, le quali si differenziano enormemente da quelle "classiche" che appaiono nelle altre campagne di Total War: Rome II.

    Zenobia, la donna che sfidò RomaIn Empire Divided sono tanti i personaggi storici che meriterebbero un approfondimento, ma nessuno come la regina di Palmira ebbe una storia così affascinante, sospesa tra mito e realtà e che ispirò decine d'artisti: da poeti a pittori.?Zenobia nacque nel 240 d.C. a Palmira e all'età di ventidue anni divenne la seconda moglie del re Settimio Odenato. Governò al suo fianco per cinque anni, finché, stufa di avere un ruolo di secondo piano, decise di ordinare l'assassinio del marito e poi nascondere le tracce del suo coinvolgimento. Nel 267 d.C. divenne la regina di Palmira: ella regnava insieme a suo figlio di sette anni Vaballato, ma di fatto era lei a detenere il potere. Secondo le fonti dell'epoca Zenobia era una regnante illuminata, la sua corte era circondata da filosofi, poeti ed artisti e la capitale del suo impero, un crocevia tra oriente ed occidente, era chiamata la "Sposa del Deserto" proprio per la sua importanza economica e culturale. La regina aveva grandi ambizioni - si era perfino definita Discendente di Cleopatra ed Imperatrix Romanorum - e cominciò ad avere rapporti con la Persia di Sapore I, grande nemico di Roma. L'imperatore Aureliano, tuttavia, vedeva il suo impero come una sorta di cuscinetto che riparava i territori occidentali dalla temibile avanzata dei persiani e non era interessato ad aprire nessun tipo di ostilità, finché non si accorse che Zenobia stava acquistando troppo potere ed indipendenza. Roma mosse così alcune delle sue legioni ed iniziò a conquistare i territori della Bitinia (nord-ovest dell'odierna Turchia) e dell'Egitto, spingendosi fino alla città di Palmira. L'assedio durò molto tempo e i rinforzi di Sapore I furono troppo esigui per respingere l'avanzata di Aureliano: la Sposa del Deserto capitolò e con lei anche il regno di Zenobia, che tentò invano di fuggire. Anche in catene la regina di Palmira non perse la sua immensa furbizia e lucidità: fece credere all'imperatore che la politica antiromana era stata un'idea dei suoi più stretti collaboratori, che in qualche modo era stata sottomessa e controllata contro la sua volontà. Aureliano le crebbe e la lasciò in vita, mentre condannò a morte tutta la sua corte, poi la fece trasferire a Roma (Vaballato morì durante il viaggio) e la espose come trofeo in molte parate trionfali. La fine di Zenobia non è così chiara: le fonti più accreditate suggeriscono che ella morì poco dopo il suo arrivo in Italia all'età di trentacinque anni. Eppure delle versioni più romanzate ci dicono che Aureliano, colpito dalla cultura e dalla bellezza della donna, decise di liberarla e di donarle una sfarzosa villa. Visse a lungo, si appassionò alla filosofia e sposò un nobile romano.

    L'Impero delle Gallie, ad esempio, ha tra le sue fila un gran numero di cavalieri e spadaccini gallici, Palmira ha dalla sua i catafratti ed una buona varietà di lancieri ed arcieri orientali. Anche attraverso una revisione del roster, Creative Assembly è riuscita a riprodurre la situazione di declino dell'Impero romano, rafforzata inoltre da altre meccaniche inedite.
    Il terzo secolo fu un periodo storico in cui le influenze religiose orientali si diffondevano anche tra i romani (questo accadeva anche prima, ma in questi anni gli imperatori iniziarono a venerare Deus Sol Invictus, la versione romana del dio solare El-Gabal): Empire Divided propone quindi delle meccaniche aggiuntive legate ai culti religiosi, dalle divinità mitraiche, manichee, passando anche per il cristianesimo. Gli edifici religiosi non costano denaro, ma producono delle variazioni nel livello culturale di ogni regione: creare o distruggere dei luoghi di culto può quindi causare un'instabilità che si traduce nell'abbassamento dell'ordine pubblico. Tuttavia uniformare la catena di strutture di tal tipo è un modo efficace per mantenere saldo il controllo di una regione. I tumulti economici e sociali erano una costante durante la crisi del terzo secolo, e non era raro che si verificassero episodi di razzie e banditismo anche nell'entroterra. Pure in Empire Divided dovremo mantenere alto il livello di legalità, evitando quindi di specializzare troppo un nostro insediamento in costruzioni con malus legati al banditismo. Senza controlli di questo tipo il rischio è che improvvisi raid di fuorilegge ci privino di gran parte degli introiti, spingendoci pian piano al tracollo economico. L'ultima meccanica che trova posto nel nuovo DLC è anch'essa legata al difficile periodo storico: l'abbassamento del livello d'igiene nei più grandi centri abitati portò allo scoppio di numerose epidemie, una delle più celebri è quella conosciuta col nome di "Epidemia di San Cipriano", che colpì duramente l'impero tra il 251 e il 270 d.C. Nel gioco di Creative Assembly le pestilenze possono essere una vera rogna: esse causano pesanti malus alla città colpita e possono contagiare persino intere armate, decimandole turno dopo turno. Per evitare lo scoppio di malattie bisogna sempre tener d'occhio il livello di squallore (si abbassa con strutture come acquedotti o terme, si alza erigendo edifici agricoli o industriali) e gestire al meglio eventi come le invasioni di ratti.
    Ma non avremo a che fare solo con simili questioni, visto che Creative Assembly ha deciso di ampliare la varietà ed il numero di dilemmi, che ora si presenteranno molto più spesso. Nella campagna alla guida del regno di Palmira le nostre scelte come regina Zenobia riguardavano in particolar modo nostro figlio Vaballato, che cresceva in base alle decisioni prese e poi, una volta divenuto adulto, poteva persino essere impiegato in battaglia come comandante.

    Il sistema continua a rimanere piuttosto semplice e le schermate tendono a ripetersi inevitabilmente dopo un buon numero di turni, eppure il fatto che ogni fazione principale abbia un suo particolare set di eventi da gestire è un buon modo per ampliare la varietà della progressione. Una varietà che in Empire Divided tentenna - le dieci fazioni giocabili sono infatti pressoché identiche a quelle già presenti nel gioco base - , ma che non crolla mai del tutto grazie ad alcune trovate tese a rimodernare la vecchia impostazione, come l'introduzione di speciali rami d'abilità per i comandanti e gli eroi molto simili a quelli presenti nei Total War: Warhammer. Pur apprezzando lo sforzo di Creative Assembly d'integrare nella formula di Rome II alcune recenti novità, è difficile rimanere soddisfatti da questo pacchetto aggiuntivo: la campagna ha poco o nulla di diverso da offrire, l'introduzione di comandanti leggendari (caratterizzati da un modello più bello e rifinito, da speciali abilità e dall'impossibilità di morire in guerra) per cinque delle dieci fazioni selezionabili non si è rivelata una feature poi così significativa, e le condizioni di vittoria, diverse per ogni cultura selezionata, lasciano le stesse soddisfazioni ed amarezze provate quattro anni fa, al lancio del capitolo originale. In definitiva Empire Divided è un contenuto passabile, che dimostra comunque una certa cura ed un moderato sforzo creativo, ma che patisce gli annosi difetti della struttura in cui si innesta, tra cui un'IA davvero problematica, una serie di meccaniche eccessivamente intricate e mai così determinanti ed una labilissima differenza tra il funzionamento delle varie fazioni.

    Total War: Rome II Total War: Rome IIVersione Analizzata PCSe siete grandissimi appassionati della storia romana e di Total War: Rome II potreste trovare qualche spunto interessante in Empire Divided, soprattutto grazie ad alcune variazioni ed aggiunte che lo avvicinano al buon lavoro fatto con Warhammer. In ogni caso questo DLC si trova ad uscire in un periodo storico piuttosto gramo: quattro anni dopo il titolo base (che anche all’epoca aveva i suoi problemi) e a seguito di una divagazione fantasy che ha ridato linfa vitale al brand. Certo, ci sono spunti degni di nota ed una ricercatezza storica come sempre molto dettagliata e gradevole, ma oltre a questo non c’è nulla che ci spinga a consigliare senza riserve il contenuto in questione. Prendetelo in considerazione solo con un buon taglio di prezzo o se avete una curiosa fame di gladi e testuggini.

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